Domanda (giugno 2015): «Perchè la chiesa non ammette il suicidio?Un suicida che si dà la morte per cercare la pace e la serenità che è promessa nella vita eterna, non trovando più motivo per vivere nell'aldiquà, viene ancora considerato come un cristiano che non rispetta la propria fede? Chi si toglie la vita perchè non può più far fronte ai debiti e mette sul lastrico altre famiglie che lavorano per lui? Chi invece si toglie la vita essendo terminale e decide per l'eutanasia?»
Risponde don Gigi Di libero
Perché il suicidio è una offesa grave a dio … secondo la fede cristiana
Credo che la seguente pagina del Catechismo della Chiesa Cattolica sia realmente preziosa per la chiarezza e la ricchezza della documentazione sia biblica che teologica e quindi morale: per questo vorrei proporla alla paziente lettura di chi sta ricercando di capire la negatività del SUICIDIO. Il problema evidentemente fa parte del quinto comandamento del Decalogo che pone la VITA come dono prezioso di Dio e non come nostro autonomo possesso; pertanto afferma la Volontà di Dio di difenderla in ogni caso e come il più prezioso dei doni che ci ha fatto nella Creazione.
IL QUINTO COMANDAMENTO
« Non uccidere » (Es 20,13). « Avete inteso che fu detto agli antichi: 'Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio'. Ma io vi dico: Chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio » (Mt 5,21-22).
2258 « La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l'azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente ». (168)
Nella sezione del rispetto della vita incontriamo anche il SUICIDIO con tutte le motivazioni che ce ne fanno cogliere l’assoluta negatività:
I. Il rispetto della vita umana ….. Il suicidio
2280 Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. Egli ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo amministratori, non proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.
2281 Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso è gravemente contrario al giusto amore di sé. Al tempo stesso è un'offesa all'amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio è contrario all'amore del Dio vivente.
2282 Se è commesso con l'intenzione che serva da esempio, soprattutto per i giovani, il suicidio si carica anche della gravità dello scandalo.
La cooperazione volontaria al suicidio è contraria alla legge morale.
Gravi disturbi psichici, l'angoscia o il timore grave della prova, della sofferenza o della tortura possono attenuare la responsabilità del suicida.
2283 Non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può loro preparare l'occasione di un salutare pentimento. La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita.
Pertanto il Catechismo della Chiesa Cattolica sintetizza:
2325 Il suicidio è gravemente contrario alla giustizia, alla speranza e alla carità. È proibito dal quinto comandamento.
Vorrei aggiungere qualcosa che sento forte nel mio cuore di uomo (con tutte le sue debolezze e fragilità a volte realmente tempestose e insopportabili …) e di sacerdote con la ricchezza di misericordia e di pietà che cerco ogni giorno di imparare da Gesù, meditando il Vangelo e scoprendo come agiva, cosa pensava e come accoglieva le persone in difficoltà a volte distruttive …Suggerirei a chi si trova in questa sconvolgente tentazione di avere la forza di aprirsi a qualcuno che lo accolga e lo accompagni anche in questi momenti difficilissimi dell’esistenza …E, a chi accoglie le confidenze di una persona in questo stato di prostrazione e distruzione interiore, di saper trovare nel proprio cuore le parole giuste semplicemente per accogliere, abbracciare e stare vicino con il cuore che palpita a chi non trova più neppure le parole per dialogare … Nel silenzio profondo e drammatico di un incontro di questa profondità io auguro a tutti e due il coraggio di pregare, in ogni caso, il Dio della Vita perché si faccia presente … magari invocandolo con questo salmo struggente e carico di compassione e di desiderio di vivere ma con gioia e senso profondo:
Salmo 141(142) Ho toccato il fondo dell'angoscia
2. Con la mia voce al Signore grido aiuto, *
con la mia voce supplico il Signore;
3. davanti a lui effondo il mio lamento, *
al suo cospetto sfogo la mia angoscia.
4. Mentre il mio spirito vien meno, *
tu conosci la mia via.
Nel sentiero dove cammino *
mi hanno teso un laccio.
5. Guarda a destra e vedi: *
nessuno mi riconosce.
Non c'è per me via di scampo, *
nessuno ha cura della mia vita.
6. Io grido a te, Signore;
dico: Sei tu il mio rifugio, *
sei tu la mia sorte nella terra dei viventi.
7. Ascolta la mia supplica: *
ho toccato il fondo dell'angoscia.
Salvami dai miei persecutori *
perché sono di me più forti.
8. Strappa dal carcere la mia vita, *
perché io renda grazie al tuo nome:
i giusti mi faranno corona *
quando mi concederai la tua grazia.
PREGO CON IL CUORE IN MANO… Signore Gesù, che nell'orto toccasti per noi il fondo dell'angoscia, in te innalziamo al Padre il nostro grido: che il nostro spirito non venga meno lungo la via, e possiamo farti corona nell'ora segnata dalla grazia.