LIBERTÀ O LIBERO ARBITRIO


18/12/2014

Domanda (dicembre 2014): «Il Creatore ha dato all'uomo la libertà o libero arbitrio. Da quello che ho percepito è che l'uomo ha la possibilità di peccare o meno, per cui di andare verso Dio o contro Dio. Sento dire che è stoltezza piegare la volontà di Dio ovvero piegare la Sua volontà alla nostra. È peccato, ma uno lo stesso volesse piegare la volontà di Dio alla propria perché non l'ottiene? Visto che l'uomo ha questa possibilità di poter peccare e di andare contro il Creatore. La Bibbia dice che ai tempi di Gesù esistevano i pagani. Su internet lessi che 'Purtroppo c’è il rischio di vivere il rapporto con Dio solo in termini di favori e di grazie da ricevere. Se ci arrestiamo solo a domandare grazie, siamo ancora molto simili ai pagani. È necessario fare un passo più avanti. Dio non ci vuole donare solo le grazie, ma principalmente è la grazia, cioè Se stesso, la sua presenza in noi.' Se invece una persona volesse vivere il rapporto con Dio in termini di favori e di grazie materiali da ricevere, è possibile ottenerlo? Tenendo sempre conto che l'uomo è libero e Dio a quanto dicono i preti non impone il Suo volere. So che Dio è amore, tante volte nega delle grazie per evitarci dei mali ecc. Comunque a me interessa capire di più su i due quesiti che ho esposto, perché ho dei dubbi.»

 

Risponde don Gigi Di libero sdb

 

Cercherò di rispondere ai due quesiti che, se comprendo bene, si rivolgono tutti e due su chi è “per noi Dio” e chi siamo “noi per Dio”. 
Noi credenti abbiamo finalmente compreso la risposta a queste domande incontrando, ascoltando e seguendo Gesù Cristo che è esattamente Figlio di Dio e ci ha definitivamente rivelato chi è Dio Padre, come agisce nei nostri confronti, come ci tratta e i doni che ci ha dato; di conseguenza abbiamo avuto in Gesù stesso il modello del Figlio di Dio del come lo ama e del come tratta con Lui.
Circa la libertà dell’uomo, dono di Dio perché la persona umana sia un essere a sua immagine e somiglianza e possa pertanto amare: solo chi è libero può veramente amare! Propongo di leggere con calma questa paginetta del Catechismo della Chiesa Cattolica che mi sembra davvero molto profonda e capace di farci entrare nel mistero di Dio creatore e dell’uomo che rimane Creatura del Creatore ma con il dono della libertà che lo fa capace di amare e pertanto anche di scegliere l’odio e l’abbandono perfino di Chi solo lo ama veramente lo ha creato e rimane il suo Creatore!
1731 La libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate. Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé. La libertà è nell'uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra beatitudine.
1732 Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel cammino di perfezione oppure di venire meno e di peccare. Essa contraddistingue gli atti propriamente umani. Diventa sorgente di lode o di biasimo, di merito o di demerito.
1733 Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. Non c'è vera libertà se non al servizio del bene e della giustizia. La scelta della disobbedienza e del male è un abuso della libertà e conduce alla schiavitù del peccato.
1734 La libertà rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari. Il progresso nella virtù, la conoscenza del bene e l'ascesi accrescono il dominio della volontà sui propri atti.
1735 L'imputabilità e la responsabilità di un'azione possono essere sminuite o annullate dall'ignoranza, dall'inavvertenza, dalla violenza, dal timore, dalle abitudini, dagli affetti smodati e da altri fattori psichici oppure sociali.
Circa i pagani: Gesù non li qualifica solo e tanto come coloro che solo chiedono e sfruttano Dio a proprio uso, consumo e vantaggio. Gente che rimane e vive  come infedeli: cioè gente che non crede o crede in falsi “dei o idoli”, proprio perché più comodi e più utilizzabili. Gesù li cita per indicare chi, usando male della propria libertà rimane senza fede e soprattutto senza amore e totale affidamento e abbandono a Dio unico e creatore di tutto per amore infinito.
Perché possa rendersene conto e cogliere la profondità del pensiero e del comportamento di Gesù, trascrivo i brani più famosi in materia:
MATTEO 5 L'amore verso i nemici
43 Sapete che è stato detto: Ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici.
44 Ma io vi dico: amate anche i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano.
45 Facendo così, diventerete veri figli di Dio, vostro Padre, che è in cielo. Perché egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere per quelli che fanno il bene e per quelli che fanno il male.
46 Se voi amate soltanto quelli che vi amano, che merito avete? Anche i malvagi si comportano così!
47 Se salutate solamente i vostri amici, fate qualcosa di meglio degli altri? Anche quelli che non conoscono Dio si comportano così!
48 Siate dunque perfetti, così com'è perfetto il Padre vostro che è in cielo.
MATTEO  6 Gesù insegna come pregare
7 Quando pregate, non usate tante parole come fanno i pagani: essi pensano che a furia di parlare Dio finirà per ascoltarli.
8 Non fate come loro, perché Dio, vostro Padre, sa di che cosa avete bisogno, prima ancora che voi glielo chiediate.
9 Dunque, pregate così: Padre nostro che sei in cielo, fa' che tutti riconoscano te come sei,
10che il tuo regno venga, che la tua volontà si compia anche in terra come in cielo.
11 Dacci oggi il nostro pane necessario.
12 Perdona le nostre offese come anche noi perdoniamo a chi ci ha offeso.
13 Fa' che non cadiamo nella tentazione, ma liberaci dal Male.
14 Perché, se voi perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è in cielo perdonerà anche a voi.
15 Ma se non perdonerete agli altri il male che hanno fatto, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
MATTEO  6 La vita e le vere preoccupazioni
31 Dunque, non state a preoccuparvi troppo, dicendo: 'Che cosa mangeremo?, che cosa berremo?, come ci vestiremo?'.
32 Sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose. Il Padre vostro che è in cielo sa che avete bisogno di tutte queste cose.
33 Voi invece cercate prima il regno di Dio e fate la sua volontà: tutto il resto Dio ve lo darà in più.
34Perciò, non preoccupatevi troppo per il domani: ci pensa lui, il domani, a portare altre pene. Per ogni giorno basta la sua pena.
Infine circa il pregare e l’ottenere o non ottenere bisogna realmente comprendere che se uno pretendesse di ottenere quello che chiede, perché lo desidera o lo necessita o si meriterebbe (magari senza vera coscienza di farlo) nella posizione di essere lui stesso o dio o padrone di Dio: io chiedo e tu Dio devi obbedire o altrimenti cosa ci stai a fare? a che cosa servi?   o, peggio, mi hai buttato nel modo con sadismo a soffrire nei guai o a non essere felice di avere quello che desidero.
Certo questo significa non avere né fede né amore vero e assoluto in Dio non fidarsi che Lui ci ama e ci vuol bene ma è infinito ed eterno e nella sua sapienza misericordiosa sa bene cosa concederci e quando, proprio perché sa cosa esige la nostra riuscita e felicità.
Chi ha fede si abbandona a lui e alla sua volontà!
Per questo io sono solito, sia nei miei personali pensieri e preghiere, sia nel presentare tutto questo a chi mi chiede e vuole davvero avere un orientamento saggio, rileggermi sempre e meditare con meraviglia e stupore, l’esempio di Gesù in questa situazione di chiedere con fede e…
Il vangelo ci racconta la preghiera di Gesù e il suo completo abbandono fiducioso in Dio Padre, nell’estremo e definito momento della drammatica conclusione della sua vita e della sua missione Salvatore dell’umanità.
Lo potrà fare unicamente con la sua donazione totale secondo la volontà di Dio cui si abbandona radicalmente e definitivamente.
MARCO 14 Gesù prega nel Getsèmani
32 Intanto raggiunsero un luogo detto Getsèmani. Gesù disse ai suoi discepoli: 'Restate qui, mentre io pregherò'.
33 E si fece accompagnare da Pietro, Giacomo e Giovanni. Poi cominciò ad aver paura e angoscia,
34 e disse ai tre discepoli: 'Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e state svegli'.
35 Mentre andava più avanti, cadeva a terra e pregava. Chiedeva a Dio, se era possibile, di evitare quel terribile momento.
36 Diceva: 'Abbà, Padre mio, tu puoi tutto. Allontana da me questo calice di dolore! Però, non fare quel che voglio io, ma quel che vuoi tu'.
don gigi di libero sdb
gigidilibero@gmail.com