Il sig. E.S.F. chiede: «ma i comunisti sono ancora scomunicati? E chi li aiuta, come nelle le sinistre post-comuniste di oggi? Come va interpretato quell'editto del 1959?»
P. Giuseppe Pirola sj
La scomunica di Pio XII (ometto le debite precisazioni, perchè non colpiva tutti i comunisti, ma chi militava mel PCI condividendone l'ateismo incompatibile con la fede cristiana, motivo non unico ma vero della scomunica) è tacitamente decaduta fin dai tempi di Giovanni XXIII per due ragioni.
La prima, in forza della distinzione di Giovanni XXIII tra ideologie erronee che sono e restano sempre quelle che erano, e movimenti storici mutabili, ivi comprese le persone che vi aderiscono: non le idee, ma la storia e le persone sono il nuovo metro di giudizio inaugurato da Giovanni XXIII. Ciò che conta per giudicare, è ciò che uno fa, se è o no, "uomo di buona volontà".
La seconda: la correzione dello statuto del PCI promossa da Togliatti, che ha eliminato la necessità di professare l'ateismo marxista per essere comunisti in Italia, e ha aperto l'adesione e l' iscrizione al partito senza differenza di religione, questa o quella, atei e no. In pratica l'ateismo decadeva a opzione privata di ciascuno e non era più dottrina obbligatoria di partito, cui si dovesse aderire per essere comunisti. Oggi. dopo la svolta di Occhetto a Bologna da PCI a PD, proseguita da D'Alema ecc., la sinistra non si proclama più comunista (leninista, stalinista, eredità pesante da reggere; il comunismo è caduto in insieme all'URSS) e nemmeno è più marxiana fuori in tutto il mondo ("Contrordine compagni: Marx è morto!"). La sinistra italiana di Cossutta e Diliberto è pannelliana, e anzichè compattamente atea, è anticlericale. Restano pochi autentici marxiani-gramsciani. Ricorda Gramsci e la via italiana al socialismo? Il movimento della Sinistra europea (Vinci, Agnoletto, Punto Rosso ecc.) che sta nascendo, non si proclama né marxiano nè marxista, nè comunista, ma socialista. Come diceva Giovanni XXIII le ideologie sono sempre quelle; movimenti e uomini cambiano..idea. La Chiesa fa attenzione a storia e uomini e rispetta il criterio evangelico del giudizio di Dio: avevo fame e mi avete dato da mangiare ecc..
Giuseppe Pirola s.j.
Mons. Giovanni Battista Chiradia
La sua domanda avrebbe bisogno di un trattato.
Sul tema delle “sinistre-comuniste oggi” posso affermare che, da tempo, è in atto una efficace riflessione.
Intanto non si parla più di “scomunica”, assolutamente distante dalla posizione evangelica del dialogo a qualunque livello.
Il giudizio poi lo darà il “giusto Giudice” che è il Signore della vita.
Il comunismo oggi riprende una tesi che fu di Lenin e poi sepolta dal fenomeno triste di violenze che conosciamo.
Lenin nel suo trattato del 1909 “Materialmismus un Emiriokritizismus” non esprime una concezione materialistica, ma fermamente stabilisce una rivendicazione del realismo gnoseologico cioè ammette il valore dello studio della conoscenza, pur nei limiti dell’attività della mente. Ecco una sua espressione che nel testo in diversi modi è ripetuta: “Ci sono cose che esistono indipendentemente dalla nostra coscienza, dalle nostre sensazioni, al di fuori di noi”.
Mi sembra che tra i comunisti di oggi, ci sia un buon gruppo che prenda in considerazione il concetto di conoscenza di Lenin tralasciando il materialismo storico di Marx, puntando invece su quello dialettico prima strada verso il soprannaturale, comunque inteso, cioè verso il “noumeno” di Kant, la conoscenza intellettuale pura che è poi “la cosa in sé”.
L’universale semplice, in cui non c’è più niente da conoscere ma soltanto da contemplare.
La mia visione del Comunismo oggi Le sembra troppo positiva?
Penso di no. La mente di Lenin nella sua personale interpretazione del marxismo, mi sembra che aleggi nel nostro tempo ed è un passo importante per salire alle soglie almeno della dottrina del Cristo.
Ripeto: non parliamo più di scomunica. Parliamo di fraternità è molto meglio, è più consono alla nostra dimensione di battezzati.
Mons. Giovanni Battista Chiaradia