LO SCONTRINO

si deve richiedere?

10/05/2014

Domanda (9 maggio 2014):«ho comprato una piantina da un cinese che la vendeva senza emettere lo scontrino, che io non ho richiesto. Mi è passato per la mente che poteva essere sbagliato, ma ho pensato sul momento che si trattasse al massimo di un peccato veniale. Poi però riflettendoci mi sono venuti molti sensi di colpa; vi chiedo se questa azione possa essere considerata peccato mortale.».

Risponde don Gigi Di Libero sdb

Due tipi di riflessioni per rispondere al suo dubbio.

Il primo riguarda il fatto concreto che descrive circa lo scontrino dovuto ad ogni acquisto e che ci permette di essere degli onesti cittadini che pagano le tasse.
Apprezzo molto la sua sensibilità circa il dovere di pagare le tasse; cosa che qualche cristiano mette in secondo o ultimo posto… non rispettando certo il dovere che tutti abbiamo, mediante le tasse, di sostenere la società e pertanto permettere allo Stato di aiutare davvero tutti, ovviamente in special modo chi ha più bisogno.
Fa bene a farsi uno scrupolo quando non lo fa: pagare le tasse è mancare ad un dovere morale che tutti dobbiamo compiere.
Ovviamente nel suo caso, dal punto di vita morale, scatta il dubbio sulla gravità della colpa corrispettiva.
Peccato veniale? … Peccato mortale? …
Su questo punto vorrei suggerirle prima di tutto di non trasformare la propria integrità morale solamente in un giudizio di colpevolezza.
I peccati sono prima di tutto una offesa, più o meno grave e cioè radicale e dunque “mortale” (nel senso che ci distacca dall’amore di Dio come unico nostro Bene e Salvezza e quindi ci fa morire alla vita di Dio… una cosa grave davvero!) che ci colpisce non in un giudizio legale ma in un sentire vitale ed intimo essenziale: amare ed essere amato da Dio nostro Padre!!!
A questo proposito, per aiutarla a non dimenticare mai con che criteri valutare il peccato cioè i suoi comportamenti morali, le ricordo come il Catechismo della Chiesa Cattolica ci aiuta ad avere i criteri con cui valutare un vero peccato mortale.
 *  1855
Il peccato mortale distrugge la carità nel cuore dell'uomo a causa di una violazione grave della Legge di Dio; distoglie l'uomo da Dio, che è il suo fine ultimo e la sua beatitudine, preferendo a lui un bene inferiore.
*  1857
Perché un peccato sia mortale si richiede che concorrano tre condizioni: «È peccato mortale quello che
o   ha per oggetto una materia grave
o   e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza
o   e deliberato consenso ».
È ovvio che nel suo caso, a mio giudizio, non c’erano completamente le tre condizione perché ci fosse un peccato mortale!

Spero di esserle stato utile. 
don gigi di libero sdb
gigidilibero@gmail.com