L'albero di Natale

Ma l’Albero di Natale è un simbolo cristiano o no? E per quale motivo?

18/12/2000

Il s ig. A.T. mi internetta: "Gradirei conoscere la vostra opinione sul fatto che un parroco, pur costruendo un presepio, eleva un grande albero di Natale davanti all'altare maggiore e predica nelle sue omelie di natale che quest'albero è un simbolo cristiano a tutti gli effetti. Non è andare contro la liturgia tradizionale della chiesa e forzare il pensiero dei fedeli soprattutto quelli che, davanti al parroco accettano tutto come parola di vangelo e rifiutano ogni velleità di pensiero che qualche parroco possa essere: ribelle, innovatore, ignorante, che può maneggiare la teologia secondo il suo intuito...? Criticarlo e impedirgli di oltrepassare il limite della storia, della liturgia e della scienza è un dovere di ogni buono e intelligente cristiano."

Rispondo volentieri.

Penso che quel parroco non sia poi molto fuori della verità cristiana mettendo in chiesa l'albero, accanto però al presepio.

L'albero di Natale, anche se non direttamente ed esplicitamente cristiano, è però molto ma molto vicino al nostro concetto cristiano del Natale: la venuta del Salvatore, la luce che squarcia le tenebre del male.

L'albero di Natale, nella sua origine (non nell'interpretazione anche materialistica o addirittura anticristiana che si cerca di dare oggi), ricorda la festa in cui, nell'estremo nord d'Europa, una volta all'anno, nella notte, si dava fuoco a un albero di conifera, come simbolo d'una grande e superna luce ch'era venuta a squarciare le tenebre.

Nelle tenebre si intende ovviamente non solo l'assenza di luce fisica, bensì ogni assenza di bene; quindi il male, l'errore, la cattiveria, la miseria ecc.. Difficile sapere molto di più; ma anche questo solo basta per capire che dietro quell'antica consuetudine c'era il concetto d'un qualcosa di superno - un salvatore - che era venuto o che era atteso per porre fine al male e all'angoscia.

Anche il popolo ebraico attendeva il Messia, il salvatore; ma quando Egli venne, non lo vollero o non lo seppero accogliere. Quel pino nordico bruciato nella notte mostra un'ansia ancor più estesa geograficamente o storicamente del popolo ebraico.

C'è una grande diversità di razze e di culture; ma quella luce,che simboleggia un salvatore già venuto o atteso, è tanto vicina al piccolo Gesú, luce del mondo, ch'è già venuto e che, non riconosciuto, è ancora atteso. Ma il significato si allarga: Gesú è venuto, anzi viene ogni giorno migliaia di volte nell'Eucarestia, e opera meravigliosamente; ma non da tutti è riconosciuto ed è ancora atteso, oppure addirittura si respinge quella luce e ci si ripara, quand'anche non si cerchi di soffocarla o di combatterla per estinguerla.

C'è differenza, nel mondo dei simboli, tra la luce d'un albero incendiato, simbolo d'una superna salvezza riconosciuta o attesa, e un bimbo, simbolo della luce del mondo, che i pastori certo, avvertiti dagli angeli, adorano, ma che il re del posto cerca di uccidere?

Quel parroco, mi sembra, abbia fatto questi stessi pensieri, anche per far aprire l'animo e gli occhi alla sua gente, sempre più vittima dell'oscurantismo secolare e del materialismo diffuso dai mass media, soprattutto dalle spazzature della televisione che generano tanto entusiastico consenso. Ho detto, nell'ultima predica, dell'ottima predicazione che anche la tv può realizzare, destando altrettanti se non maggiori consensi.

Ma il dato di fatto preoccupante è che molti di quei consensi che v engono alle trasmissioni , diciamo, religiose, sono stati dati il giorno prima o il giorno dopo alle trasmissioni spazzatura. Spizzichi di luce nelle tenebre.

Non lo conosco, ma vorrei proprio dire che quel parroco non è né ribelle, né ignorante. Forse un po' d'ignoranza ci può essere in chi l'ha giudicato male, senza conoscere come stanno veramente le cose.

L'albero di Natale, ben spiegato nella sua realtà, sta benissimo vicino al presepe, purché si capisca che quelle palline e quei nastrini rutilanti, ma anche quei doni che vi sono, sono lì a dire i rami in fiamma che illuminavano la notte.

E' questa un'ottima occasione per renderci conto, una volta di più, che c'è chi cerca di far cambiare la carte in tavola perfino ai segni e ai simboli cristiani.

Sempre a disposizione molto cordialmente