DEL... VIZIETTO.
Il sig. L.T. mi internetta: "Nella bibbia e' vietata la masturbazione solitaria, per uno che non e' sposato?"La domanda e' da specialisti; e agli specialisti mi rivolgo.
Il nome "m" pare derivi da "manus" e "stupratio" (profanazione con o della mano); ma ci sono altri termini per dire la stessa cosa, p.e. vizio solitario, autoerotismo, ipsazione, autismo; non sono peraltro tutti sinonimi.
Il greco ha diversi nomi; p.e. "defo" (praticare toccamenti), "knaomai" (grattarsi), "tribein" (sfregare). Da notare che S. Paolo non usa questa terminologia quando parla di "impurità" (cfr. A. Nalesso, "L'autoerotismo nell'adolescente", Torino, 1970), come dirò, e questo è indicativo.
Il...vizietto non va confuso con la "polluzione" (per i greci: "exoneiromos") e "si differenzia anche, per il suo carattere specifico, da ogni forma di orgasmo procurato in qualsiasi contatto sessuale omo o etero; ma questo non vuol dire che non possa coesistere anche con altre forme di relazioni sessuali" (cfr. "Dizionario Enciclopedico della Teologia morale", 3.a edizione, 1974, edito dalle Edizioni Paoline).
Bene! Non ho trovato la parola masturbazione o suoi equivalenti in nessun Indice analitico dell'oltre decina di Bibbie che ho consultato. Il prof. Leandro Rossi (docente di morale al PIME di Milano e delegato per l'Italia settentrionale dell'Ass. Teologica italiana per lo studio della morale), nel citato Dizionario, alla voce, scrive: "In realtà la Sacra Scrittura non parla della masturbazione in specie.
Nell'insegnamento giudaico veniva considerata un'estensione del peccato di Onan (Gn 38,9)", però l'onanismo e' altra cosa (cioè è l'interruzione dell'atto sessuale affinché non sortisca il suo effetto fecondatore). Il prof. Rossi continua: "Quanto al Nuovo Testamento, i trattati di morale citano di solito tre testi di S. Paolo che, a loro avviso, condannano la m. (1Cor 6,9-10; Ef 5,3; Ga 5,19-21).
Nessuno di tali testi parla esplicitamente della <m.> (...). Si può certo includere la m. tra queste 'impurità', ma, dal punto di vista di un'esegesi rigorosa, vedere qui un'esplicita condanna della m. significa forzare i testi."
E vedi quanto notato più sopra a proposito di S. Paolo e i termini greci, notando inoltre che "Negli scritti paolini col gruppo 'porne' (prostituzione, impudicizia) viene indicato ogni tipo di rapporto sessuale illegittimo." (v. "Dizionario dei concetti biblici del N.T.", EDB, Bologna 1976)
Conclude il prof. L. Rossi: "Ed e' necessario concludere che ne' l'Antico ne' il Nuovo Testamento ci dicono alcunché di molto sicuro circa una condanna esplicita della m.. Neppure il sesto comandamento della legge mosaica risolve il problema, malgrado la traduzione del nostro catechismo. Suona infatti: "Non farai adulterio", così come il nono dice: "Non desidererai la moglie del tuo prossimo".
Il sesto comandamento proibisce l'adulterio soprattutto nell'ambito di una morale sociale, come lesivo dei diritti altrui. Infatti la proibizione e' posta tra quella dell'omicidio e quella del furto." Ma, da notare, che lo stesso prof. Rossi osserva: "Non si creda quindi che la Bibbia legittimi la m.; al contrario.
Il discorso biblico piu' che di norme parla di valori; più che di m. parla di castità." Ricordo infine che occorre distinguere l'aspetto morale da quello fisiologico e psicologico. Osserva infatti il recente "Catechismo della Chiesa Cattolica" (n° 2385): "Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti e per orientare l'azione pastorale, si terrà conto dell'immaturità affettiva; della forza dell'abitudine contratte, dello stato d'angoscia o degli altri fattori psichici e sociali che attenuano se non addirittura riducono al minimo la colpevolezza morale."
DI ENOCH ED ELIA.
D. C. Nino mi internetta: "Enoc ed Elia sfuggirono alla morte verranno giustiziati quando verrà l'anticristo. Da bambino cerco la spiegazione!!"C'e' poco da spiegare, anche se il problema non e' poi tanto semplice. ELIA fu un importante profeta del IX secolo a.C. (cfr. 1Re 17-2Re 2). Il suo insegnamento e' stato quello di affermare su Israele l'assoluta volontà di Jahvè (Dio) e di porre così fine all'assolutismo filo-cananeo della famiglia di Omri.
E' Jahve' che guida le sorti degli uomini e dei popoli. Anche la natura gli e' soggetta e le stesse forze della natura (p.e. la siccità e gli eventi terrestri) sono strumenti per la sua opera, ch'e' l'affermare la giustizia e il diritto e vegliare sugli ordinamenti etici e giuridici, cui anche i re sono sottomessi.
La Sacra Scrittura dice che Elia fu "tolto" ("laqah") dalla terra, rapito in cielo da un carro di fuoco e che verrà un giorno. Di qui varie interpretazioni. C'e' poi una "Apocalisse di Elia" (apocrifa), nella quale tutti gli esegeti, tranne Trigonio, vedono un riferimento alla lotta finale dell'anticristo contro Enoch ed Elia.
ENOCH, vissuto oltre 365 anni (numero dei giorni dell'anno solare), patriarca, figlio di Jared e padre del famoso Mathusalem, scomparve anch'egli misteriosamente (cfr. Gen. 5,24) e il verbo usato per dire che fu "tolto" ("laqah2>) e' lo stesso già visto per Elia.
Enoch - o, meglio, Henoch - e' anche il titolo di tre libri apocrifi, distinti secondo le lingue in cui furono scritti. L'edizione più imponente e' quella etiopica, di carattere apocalittico, che da' il via a un ciclo di leggende, tra le quali forse quella secondo la quale tanto Enoch quanto Elia verranno giustiziati dall'Anticristo (ma non sono riuscito a saper niente di più).
Tutta la Scrittura, invece, sostiene che sarà Cristo ad avere la meglio sull'Anticristo, nella lotta finale; al di là di ogni leggenda. Conviene quindi dire una parola su ANTICRISTO.
E' infondata la teoria mitica che identifica l'Anticristo con Satana; ma certamente Satana ha la sua parte nell'anticristo.
Anticristo e' chi si oppone al vero Cristo o si presenta come fosse lui il Cristo. L'anticristo e' stato variamente personificato in alcuni personaggi "devastatori" della storia (v. Dan 9-12). Ma anticristo non e' una persona. Concetto più corrispondente è quello di collettività; quello di un quadro profetico della lotta di Cristo contro il male; diciamo pure contro l'opera demoniaca sulla terra.
Forse la definizione piu' conforme e moderna dell'anticristo l'ha data R.H. Benson in "The Lord of the World" (Londra 1907, tradotta in Firenze 1920 "Il dominatore del mondo"):
" E' il naturalismo umanitario che predica la moderazione e la pace e, con mezzi legali, svuota il cattolicesimo; con semplicità persuasiva opera il livellamento laico e l'unione degli uomini nel godimento terrestre, riscotendo l'universale approvazione" (pag. 154).
Non pare di intravedere molto chiaramente l'opera secolarizzatrice, sempre più invadente e penetrante - affascinante, quasi ipnotica - di certi comunicatori massmediali, soprattutto televisivi?
Si': l'anticristo non giustizierà Enoch ed Elia; ma sta già operando tra noi, uccidendo coscienze e coinvolgendo spesso gli stessi operatori cristiani, che credono di educare ai mass media, collaborando spesso senza volere alla loro azione moralmente devastatrice; che credono di conoscerli, senza mai averli studiati nella loro intima e tipica natura di comunicazione.
Forse l'anticristo dei nostri giorni sono proprio quelli che, da una parte, usano i mass media in un certo modo praticamente menzognero; e, dall'altra, magari credendo di far bene, collaborano con costoro, non volendo scorgere la loro effettiva comunicazione di: "contro Cristo", "con mezzi legali", con "semplicità persuasiva" ("comunicazioni inavvertite").
P. Nazareno Taddei sj