Abbasso il Presepio!

L'abolizione del Presepio in alcune scuole del veneto è opera del Diavolo? Alcune riflessioni sul Natale e su coloro che se la prendono con la storia di Gesù Bambino

25/12/1996

La sig.ra A.B. se la prende gentilmente con me, perché nella predica dell'Avvento attacco il consumismo dei doni, che rende pagano il dono della venuta di Cristo nel Natale, perché insisto nel dire che la nascita di Gesù è solo un ricordo; senza poi spiegare il vero significato del Natale.

Quando mi ha internettato, non era ancora uscita la notizia che in alcune scuole del Veneto hanno abolito il presepio e i canti natalizi, Per non influenzare i bambini e non infrangere la neutralità della scuola; altrimenti, chissà? forse mi avrebbe accusato anche di star dalla parte di quei... disgraziati.

Scherzi a parte, probabilmente la sig.ra A.B. ha qualche ragione nel rampognarmi, ma io parlavo dell'Avvento e qualcosa ho detto anche del Natale. In questa predica m'ero proposto di riparare in qualche modo, ma la notizia anti-natale del Veneto mi ha sconvolto.

Come stiano esattamente le cose, non si sa. Alcuni miei amici veneti, impegnati nella scuola di alcune delle città nominate dai giornali, mi hanno detto di non aver sentito niente, se non dai giornali e dalla tv. Quindi, aspettiamo di sapere; ma se la notizia e' vera, mi auguro che la reazione di tutti i veneti e non solo dei veneti sia accesa e feroce quanto basta.

Comunque stiano le cose, un'interpretazione si può già fare. Ed è questa: come ho già detto altre volte, "il vostro avversario, il diavolo, come leone ruggente, va attorno e circuisce, cercando chi divorare"(Prima Lettera di S. Pietro, cap. 5). E in questa faccenda - se è come la si dice - certamente c'è di mezzo il diavolo, che ha "circuito" e cominciato a "divorare" una regione storicamente antesignana (bene o male) del cattolicesimo italiano.

Ma il problema interessa tutti, cattolici e non cattolici, perché il demonio è l'avversario di tutti gli uomini; e alla radice della sua strategia ci sono il sistema della menzogna, la corrosione dell'amore famigliare e sociale, l'odio tra persona e persona, tra gruppo e gruppo; un odio che comincia con gli ovvii egoismi, con le piccole invidie e gelosie, per arrivare alla guerra, anche cruenta e spaventosa, come abbiamo visto e stiamo vedendo anche in questi nostri tempi.

Il diavolo - sia chiaro! - non sono quegli eventuali poveri disgraziati (oltretutto crassamente ignoranti) che hanno proposto e accettato o sollecitato la stupida impresa anti-presepio e anti-natale. Essi sono vittime, più o meno maliziose o più o meno ingenue, certamente ignoranti ripeto, del diavolo: non sono il diavolo. Il diavolo e' quello che sta nascosto dietro e che ha suggerito l'idea operativa di "abolire" il Natale appoggiandosi su ragioni che sono di menzogna.

Alcune considerazioni:
1. Perché quelli se la prendono con la storia di Gesu' Bambino e non con quelle di Cenerentola o di Biancaneve, che hanno per lo meno analoga forza suggestiva e ideologicamente caratterizzante sui bambini? La risposta pare abbastanza chiara: "il diavolo insegna a fare le pentole, ma non i coperchi", cioè "è un cane legato a una catena", non può fare tutto quello che vuole perché Dio, a un dato punto, lo ferma. Come in questo caso: equiparare Gesu' Bambino a Biancaneve o al re Gobbo sarebbe un mettere Gesu' nel mondo della fiabe. Ma la storia di Gesu' Bambino non e' una fiaba e quindi il diavolo, senza volere, ne annuncia la verità storica. Dandosi la zappa sui piedi, riconosce che la sua lotta e' contro la verità' e contro la storia.

2. Il Presepio non e' il cristianesimo; è però il ricordo (cristiano:) di un evento storico, che e' cristiano. Chi e' nato, infatti, a Natale, e' Cristo e non Budda o Vishna o Marx. Perché, allora, non abolire tutte le ricorrenze di qualsiasi colore sociale o religioso o politico o ideologico, cominciando da quelle della Resistenza, che è contro il pluralismo ideologico e sociale e che, oltre tutto, ideologizza anche i delitti che in quel nome si sono commessi? Perché non proibire che gli ebrei, i musulmani, i buddisti, gli hindu celebrino i loro anniversari, spesso così suggestivi e quindi influenzanti?
Come ha dichiarato anche il ministro - non cattolico - Berlinguer, proibire il Natale è un atto contro la libertà religiosa, oltre che un fatto contro la cultura popolare.

3. Poco o tanto, questa manovra avrà esito, perché come minimo seminerà il dubbio se sia buona o cattiva. Per quanto sciocca e forse solo "flatus vocis" (flatulenza), essa diventerà importante, perché farà strombazzare i media, come ha già cominciato a fare, prima ancora che se ne conosca la veridicità e la consistenza.

Sulla base di questo primo esito, e' facile supporre che seguiranno altre idee con iniziative corrosive di una sana mentalità (attenzione! non dico: mentalità cristiana). L'abbiamo già costatato storicamente fin da oltre 30 anni fa, quando sono entrati nei licei professori di filosofia con idee marxiste; quando si sono accusate di superstizione le manifestazioni cattoliche popolari, per impossessarsene dei metodi; quando con la scusa del buon vivere civile i comunisti si sono accordati con le (spesso indegne) forze al governo per creare una legislazione marxista, non sempre rispettosa della dignità dell'uomo e anche della libertà del lavoro; giù giù fino ai nostri giorni.

E' dunque evidente che questa iniziativa anti-natale e' impostata sul sistema della menzogna e dell'inganno e ha lontane origini; ma sempre le stesse. "Il diavolo circuisce sempre, cercando che divorare!" Ed e' proprio da queste constatazioni - di menzogna e di ingiustizia di base - che si capisce che l'iniziativa viene dal diavolo, a parte le buone o ingenue intenzioni dei promotori.

E lasciamo stare gli argomenti (non uccidere il Gesu' BambinoŽ, non togliere i sogni a piccini e loro grandi, ecc. ecc.), che hanno un loro valore, ma sentimentalistico, soprattutto di questi tempi aridi. Pur in parte validi, essi toccano molto da lontano i valori di verità e di giustizia contro i quali si muove quella stupida iniziativa, tipicamente diabolica, pur - ripeto - con tutto il rispetto e la pietà per quei poveretti che ci sono eventualmente cascati.

Vorrei continuare il discorso chiedendo: perché proprio il Veneto? e ancora: cosa faranno i cattolici (ma direi tutta la gente con un po' di criterio in testa) per - non dico difendersi - ma contrastare un cosi' deleteria iniziativa, per quanto sciocca e ignorante, che comunque inciderà negativamente sulla mentalità già secolaristica della gente di oggi? Infatti, chi "circuisce" cerca qualcuno che sia "divorabile". E l'essere divorabile non dipende solo da chi vuole divorare.

Ma non posso dilungarmi.

Alla prossima, la risposta alla sig. A.B.

Cordiali auguri a tutti.

P. Nazareno Taddei sj