C’è da tenersi pronti? Cosa ne pensa? Mi si chiede a proposito dell’ingegnere statunitense, Harnold Camping, che ha predetto il giorno del Giudizio Universale.
Cerco di rispondere: «c'è da tenersi pronti?» direi proprio di si.
Chi mi legge, ci sarà quello che sorride di compassione, un altro, invece, cercherà di riflettere. È quello che faccio anch'io.
Posso pensare che l'ingegnere degli Stati Uniti come tale, abbia potuto fare dei calcoli del materiale nucleare esistente oggi nel globo terrestre, della sua conservazione, della sua potenza e abbia potuto fare anche il calcolo di quanto tempo, quella immane potenza, possa resistere nel globo terrestre, tanto da giungere ad una esplosione che spezza in due, tutto il nostro globo.
Anzi lo riduce in polvere! «Esplosione di liberazione» come sento dire dagli esperti.
Dal lato teologico, tutto ciò è possibile. Il Creatore ha conseguito alla ragione umana il globo con tutti gli esseri, affinché lo abitasse con la maestria dell'intelligenza e lo conservasse nella sua entità, pur cercando, mediante il dono della intelligenza e della volontà, di abbellirlo del massimo positivo e di quelle intuizioni che la ragione umana è capace di avere.
Il «nucleare», di per sé, ha tanti motivi di positivo che abbelliscono il cosmo e lo rendono sempre più capace di essere abitabile dall'uomo. Parlando della immane potenza di quella materia l'interrogativo: Fin dove è, il positivo del nucleare?
La superbia umana può travolgere il positivo in negativo?
L'uomo, talora, gioca con il nucleare? Ne fa un ordigno di guerra?
Siamo in un tempo, anzi in giorni in cui il nucleare sta diventando un'arma pericolosissima, che quell'ingegnere che sa il fatto suo ha pensato, almeno come probabile, che il nucleare esistente nel globo abbia raggiunto il termine del suo essere esplodendo in forma circolare la sua immane potenza tanto da ridurre in polvere tutto il globo terrestre, sperando che il Creatore porti l'umanità vicino a sé, perdonando gli atti di superbia dell'umanità che, talora, ha usato male la potenza e la bellezza della natura.
A disposizione Mons. Giovanni Battista Chiaradia