IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
“Sono la serva del Signore; avvenga a me ciò che hai detto .
1. Da parte di Dio il suo messaggero definisce la Madonna “Piena di grazia”, lei si riconosce “La serva del Signore”. Nessuno fu come Lei, né in quanto alla grazia, né nel servizio di Dio. Il Signore s’è compiaciuto di Maria più che di qualunque altra sua creatura. L’ha riempita della sua benevolenza amorosa perché l’aveva scelta per essere madre del Figlio suo. La più eccelsa dignità alla quale la destinava come Madre di Dio, da Maria è considerata “servizio”. Gabriele, l’inviato da Dio a chiederle l’assenso, le comunica la proposta dell’Altissimo e le chiede se accetta. La prudentissima vuole essere certa che il messaggio viene dal cielo. Una volta appurata la verità, non può rispondere che affermativamente. A quel punto l’Immacolata Vergine diviene Madre di Dio, resa feconda per opera dello Spirito Santo.
Il miracolo dei miracoli s’è svolto con la massima semplicità: “L’angelo Gabriele fu inviato da Dio...L’angelo entrò da lei e le disse... Ella rimase turbata e cercava di comprendere...L’angelo le disse: Non temere, Maria...Lo Spirito Santo scenderà su di te...Allora Maria disse: Sono la serva del Signore; avvenga a me ciò che hai detto. E l’angelo partì da lei”. Così IL VERBO SI FECE UOMO.
2. Così Maria divenne Madre di Gesù e madre della sua Chiesa, madre educatrice e maestra dei fedeli.
La lezione fondamentale che essa impartisce a tutti con il suo esemplare comportamento dovrebbe svolgersi come la scena della sua annunciazione.
“L’angelo fu inviato da Dio”: chi è, chi sono gli angeli inviati a noi da Dio? Non aspettiamoci la visita di messaggeri celesti. “Questa è la maggior gloria che noi possiamo dare a Dio, l’adempire in tutto i suoi santi voleri... Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.” Esemplare sommo è Gesù stesso. Il problema comincia quando cerco la risposta alla domanda già di Saulo a Damasco: “Signore, che vuoi che io faccia?”. A lui il Signore inviò Anania e Saulo si convertì e divenne Paolo. Per distinguere e interpretare i segni che nella vita quotidiana ci indicano la volontà di Dio, abbiamo a disposizione tre mezzi principali: la preghiera, la riflessione e il ricorso al consiglio di persone prudenti ed esperte nella vita spirituale. Senza lasciarci vincere dal turbamento (“Ella rimase turbata e cercava di comprendere...”), la perseveranza nell’uso saggio di quei mezzi ci otterrà di comprendere la volontà di Dio su di noi. Non ci resterà allora che comportarci come la nostra Madre e Maestra: disporci al “servizio della sua volontà”.
“Il difficile consiste nell’abbracciare la divina volontà in tutte le cose che avvengono o prospere o avverse ai nostri gusti. Nelle cose prospere, spiega sant’Alfonso Maria De’ Liguori dottore della Chiesa, anche i peccatori ben sanno uniformarsi alla divina volontà; ma i santi anche nelle contrarie e dispiacenti all’amor proprio”.
Nessun’arte s’impara in ventiquattr’ore. Per imparare e addestrarsi a fare sempre la Volontà di Dio è necessario l’impegno di tutta la vita. Egli è con noi, abbiamo fiducia e pazienza. Maria Immacolata ci benedica.