Immacolata e Avvento di don Gigi Di Libero sdb

...ascoltare...domandare...rispettare...

08/12/2012

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Questa è una festa molto tradizionale e a tutti cara: o per i ricordi di momenti di fervore religioso, o soltanto perché giorno di vacanza dal lavoro e dallo stress quotidiano, che, sin dalla fanciullezza, abbiamo collegato al Natale, giorno “magico” in tutte le culture come richiamo alla bontà e alla pace che finalmente sembra impossessarsi di tutti. In questa festa i credenti fanno memoria con gioia della grande “buona notizia” che, secondo la definizione di fede del beato Pontefice Pio IX (8 dicembre 1854), «la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale». Nelle chiesa si proclama la pagina di Luca dell’Annunciazione: Maria, giovanissima adolescente, mostra il coraggio, maturo e pieno di ricchezza umana rara ma sempre ammirevole, di accettare la proposta di Dio di diventare sua Madre, perché ha deciso di farsi Uomo per condividere la nostra conduzione e redimerla con amore infinito.

Rileggendo quella pagina di vangelo, ho fissato alcune riflessioni che costantemente mi stupiscono e mi infondono grande e gioiosa speranza.

Maria è stata capace di 'Ascoltare':senza meraviglia o paura alcuna ha accolto l’Angelo Gabriele che la saluta e le fa proposte che comunque mettono sottosopra la sua vita di promessa sposa ad un giovane da lei amato. Maria si mostra una credente pronta e capace di “farsi ascolto”: e non per curiosità o semplice voglia di avventura, ma per cogliere la propria natura, la propria chiamata. Un esempio non facile da seguire nella nostra condizione di esposti ad una continua tempesta di voci, messaggi, urla, informazioni, suoni,e … infinite chiacchiere sempre più banali e snervanti. Eppure se non ci si fa ascolto si rischia di perdere il meglio della vita; conservo nel cuore il lamento, quasi sempre soffocato, di tanti giovani che mi confidano “mio papà o mia mamma mi lasciano parlare, ma non mi ascoltano …”.

Maria è stata capace di 'Domandare':'Come è possibile? Non conosco uomo'.  Lo stupore è legato all’esame attento del testo evangelico e si scopre realmente che Maria domanda per comprendere la Parola. Maria domanda non tanto per capire, ma per chiarire come servire meglio il Signore. L’arte di domandare non per difendersi o per attaccare, ma per comprendere e trovare il sentiero più immediato e diretto per amare e mettersi completamente a disposizione: con quelle semplicità e disponibilità che disarmano ogni possibile conflitto, anzi, sempre in agguato.

Maria è stata capace di 'Rispettare': 'Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto'. Nella nostra cultura siamo molto spesso indotti a valutare seriamente, a volte a ritenere che è l’unica scelta che può difenderci da violenze e soprusi, la politica espressa concretamente ma efficacemente con questo famoso motto femminista “Io sono mia”. Ormai ci siamo quasi convinti che, nella vita contemporanee, è l’unica politica difensiva che ci permette di sopravvivere ai rapporti sociali e alle relazioni interpersonali. Spesso ci si maschera con atteggiamenti di vanità ammaliante e seduttrice, o di mendicanti di sicurezza, o, a volte, di malcelati dominatori in cerca di prede. Maria, invece, risponde con semplice sicurezza e convinzione che viene dal cuore: “Eccomi, io sono tua”, sono la “serva del Signore”: come dire rispetto totalmente la volontà di Dio perché sono sicura della sua fedeltà e del suo amore infinito che, se propone, solo vuole unicamente il mio bene all’infinito, senza nessun altro calcolo o sopruso.

Chiudo questa modesta contemplazione di Maria Immacolata ricordando una affascinante espressione di San Tommaso D’Aquino in un testo di commento al brano di Luca dell’Annunciazione. San Tommaso, dopo tante riflessioni e spiegazioni sul testo, paragonando Maria all’Angelo Gabriele osserva con acutezza e profonda ammirazione: “Sic ergo familiarior cum Deo est beata virgo quam Angelus: quia cum ipsa dominus pater, dominus filius, dominus spiritus sanctus, scilicet tota Trinitas. Et ideo cantatur de ea: totius Trinitatis nobile triclinium”. (San Tommaso d’Aquino, Expositio salutationis angelicae, I).

E cioè S. Tommaso scrive: per tutto quello che Luca scrive dell’annunciazione possiamo dire che «davvero Maria è più famigliare (cioè vicina, di famiglia …) a Dio che lo stesso Angelo Gabriele: poiché accanto a lei e in lei c’è la presenza di Dio Padre, di Dio Figlio e di Dio Spirito Santo … vale a dire della Trinità al completo!

E per questo fatto di lei si canta “davvero sei il luogo nobile e fortunato di accoglienza, di riposo e di gioiosa presenza della Trinità tutta”». Non solo una discepola di Cristo, che ha superato con l’ausilio della grazia i vincoli del peccato, bensì il “totius Trinitatis nobile triclinium”, il nobile luogo di riposo della Trinità

Mi entusiasma molto pensare che Maria è il “divano riservato e comodo” in cui le tre Persone della Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo possono finalmente ritirarsi per avere un momento di riposo e di ristoro in un ambiente famigliare ed accogliente.

Oppure, sempre per stare alla parola latina “triclinium”, immaginare che le tre Persone della Trinità si radunano gioiosamente in Maria come in “una sala da pranzo” riservata e pronta a ricevere, con tutti gli onori e intimità d’amicizia, gli ospiti illustri o gli amici più intimi e cari.

Mi piacerebbe davvero riuscire a diventare il “triclinium” in cui la Trinità potesse riposare e intrattenersi, certe di ricevere affetto e amore immenso e indistruttibile.

Sento che lo debbo chiedere davvero come una grazia grande che Maria stessa, che lo è stato sempre, possa intercedere per farmela ottenere : almeno verso la fine della mia vita e dopo tante lotte e fatiche che, come tutti, devo e dovrò fare per raggiungere la dignitosa possibilità di una simile, desiderata, preziosa e amata presenza.

 

II DOMENICA DEL TEMPO DI AVVENTO - 9  dicembre 2012

In questa seconda domenica di Avvento sentiamo risuonare in noi, credenti o anche non credenti, comunque uniti nell’anelito di speranza che accompagna il ritmo cardiaco di ogni essere vivente, le parole che i cristiani si sentono proclamare nelle letture della parola di Dio: “… Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio… Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui. (Profeta Baruc 5,1-9)

«Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». (Luca 3,1-6)

Se posso confidarvi quello che percepisco nel mio cuore, vi assicuro che queste parole me le sento annunciare con gioia proprio dalla Vergine Maria Immacolata: lei, quel Dio lo ha portato nel seno per nove mesi per generarlo alla condizione umana, come la nostra! A proposito del Dio Vicino … da scoprire e incontrare ogni giorno ….! Secondo l’itinerario dell’Anno della fede.

gigidilibero@gmail.com