Ricchezza e povertà - di Don Adelio Cola

Non ti chiedo, Signore, né povertà né ricchezza… ma…

07/11/2009
Ma, dico io!, si rende conto chi, come la liturgia odierna, ha ancora il coraggio di proporre ai fedeli cristiani di oggi la vecchia beatitudine evangelica «Beati i poveri di spirito» con quel che segue? Ai tempi in cui Gesù l’ha proclamata, capisco che era di attualità. Oggi intanto non ci sono più coloro che sono disposti ad accettare di essere ‘poveri’; ‘di spirito’ poi, meno che mai. Poveri di spirito oggi, in cui, se uno non è più che scaltro e furbo, non sopravvive nella società nella quale ci è toccato di trovarci.
Non si pretende, ci viene detto e insegnato, di essere poveri effettivamente, ma almeno di spirito.
E cioè? Anzitutto cosa significa oggi spirito? È un termine equivoco. Molti lo usano e intendono riferirsi a principi politici che li ispirano ad esempio, oppure agli ideali che propagandano, ma spirito nel senso evangelico, come l’ha usato il Maestro Gesù, se voi glielo dite, essi non lo capiscono nemmeno.
Ad ogni modo:
1°. per coloro che l’accettano con umiltà esso indica la disposizione sapienziale di usare i beni materiali, se uno li possiede, come se non li possedesse, e cioè mantenendoli non al primo posto d’importanza nella vita, come se fossero lo scopo per cui affannarsi giorno e notte, ma considerandoli come mezzi per servire meglio il Creatore che glieli ha ‘prestati’, (e non dati in proprietà assoluta e incondizionata), ed insieme usandoli anche a vantaggio del prossimo, (famiglia e persone vicine e/o lontane che ne hanno bisogno).
2°. Che se poi uno non ne avesse e fosse realmente povero di beni materiali, sarebbe bene desiderarli e far di tutto, (purché con modi leciti e convenienti), per ottenerli, ma con ‘distacco’ affettivo e senza considerarli come unico scopo della vita.
 
Facile? No, difficile, tanto che senza la grazia di Dio implorata con umiltà e perseveranza, non è possibile non soltanto praticarla questa povertà di spirito, ma neppure stimarla e desiderarla.
«Non ti chiedo, Signore, né povertà né ricchezza, pregava Salomone, ma soltanto la tua sapienza per saper distinguere nella vita il bene dal male». Del resto, non dimentichiamo che alla fine della vita non ci porteremo via niente e le nostre preoccupazioni esagerate per arricchirci ci appariranno veramente inutili.
Don Adelio Cola