La distinzione tra MIRACOLO e SEGNO - di Don Adelio Cola
Ma questa distinzione è davvero così importante?
28/01/2007
La predica IL VANGELO COME SEGNO ha incuriosito un lettore. Egli chiede se la distinzione Miracolo / Segno sia così importante come sembra sia stata precedentemente dimostrata.
La risposta è senz’altro sì. E’ talmente importante che soltanto da tale distinzione o, se preferiamo chiamarla così, “lettura”, dipende l’atto di fede.
Mi spiego. Se io assisto ad un miracolo, per esempio all’improvvisa completa e verificata guarigione d’un malato terminale, rimango senz’altro meravigliato. I medici curanti avevano rinunciato a soccorsi resi inefficaci dall’irriversibile sviluppo del male e dichiarata la loro assoluta incapacità di contrastare l’invincibile violenza del morbo. E’ vero che noi non conosciamo fino a quali limiti la natura biologica umana possa arrivare con le sue misteriose risorse; sappiamo anche però che cosa la natura non possa fare, ricostruire per esempio istantaneamente un organo interno di un corpo, distrutto da un micidiale nemico della salute.
Se mi dicono che Dio, invocato nella sua Onnipotenza attraverso l’intercessione della Madonna o di un santo, lo ha improvvisamente ristabilito in perfetta salute, io concludo che quello è stato un miracolo. Chi non ha fede si limita a confessare che non sa da che cosa sia dipeso il fatto straordinario. Egli constata bensì il fatto, senza però definirlo miracoloso: così lo chiamano invece i fedeli perché attribuiscono a Dio la facoltà “straordinaria” di ridonare perfetta salute ad un malato terminale. Essi, a loro volta, si comportano così perché nel miracolo vedono un segno. Soltanto Dio può operare tali prodigi “straordinari” che non possono derivare semplicemente da forze naturali.
Il fatto definito “straordinario”, diciamolo chiaramente miracolo, può essere costatato da ognuno, anche da chi non crede.
Chi ha fede va al di là e nel miracolo scopre un segno, “il Dito Onnipotente di Dio”, creatore e signore della natura. (Adelio Cola)