La sig.ra A. B. mi chiede di approfondire il discorso della mia predica di Ferragosto, con riguardo al rapporto tra sesso e amore.
Non è facile (soprattutto nello spazio di una di queste mie prediche); ma proverò, con tutte le precauzioni e le riserve del caso.
Il "sesso" e' lo strumento che Dio ha inventato per perpetuare nel tempo la massima parte delle generazioni viventi, dai vegetali all'uomo. Il sesso, quindi, è divino per la sua origine e per la sua finalità.
Il mondo e' pieno di sesso, com'e' pieno di vita. Basta vedere la profusione di organi sessuali che Dio ha sparso e reso evidenti nel mondo: i fiori... sterminati campi di girasoli o d'altre specie, le serre, i giardini, i balconi fioriti, le strade di alcune città (non posso dimenticare alcune strade di Medellin in Colombia o di Baia in Brasile); ma anche gli attributi che, p.e., le donne non riescono a celare. Per mesi li abbiamo cercati, appena nati, per avere di che vivere.
E' Dio che manifesta una piccola, infinitesima - ma enorme - parte della sua potenza creatrice.
Il sesso, però, si svolge nella sfera del fisico e del fisiologico; e, particolarmente nell'uomo, anche in quella dello psicologico. Donde, p.e., il fatto e il problema dell'attrattiva sessuale, che, comunque, appartiene al campo della comunicazione sensitiva, quella degli scambi trofallatici degli insetti e quindi, propriamente, non è amore. Eppure è meraviglioso.
La parola "amore", invece, ha molteplici significati; da quello di "Dio che è amore" a quello del "fare l'amore", a quello dell'"amor di patria" fino a quello dell'"amore dei soldi".
La parola viene dal latino "amare", che pare una sopravvivenza del nome d'una non meglio conosciuta dea etrusca Aminth (donde anche "amico" e con altra attribuzione "ameno").
I greci (e anche la Bibbia) avevano parole diverse per dire i vari significati della nostra parola "amore": p.e. i verbi "agapao" (donde "agape"= carità, in senso cristiano, e quindi amore spirituale per Dio), "fileo"= affezione verso una persona o una cosa (donde "filadelfia" = amore fraterno; "filia" = amore, amicizia, attaccamento, favore; "filantropo" = che ama disinteressatamente gli uomini); "eros" = amore passionale, possessivo.
"Eros" si oppone a "filia" (amicizia) e ad "agape" (carità come visto) e quindi sta piu' dalla parte del sesso che da quella dell'amore. Di qui "erotismo", che di per sè significa: "il complesso delle passioni, degli istinti e degli atti di un individuo nei confronti del sesso"; ma che oggi ben più praticamente significa: "accentuazione - che può essere anche disordinata - di motivi o di impulsi sessuali nelle manifestazioni dirette o riflesse della vita".
Al fondo dei vari significati di "amore" (escluso "eros") c'è sempre quello di "dedizione disinteressata all'altro". Noi italiani, per dire "amore", diciamo spesso "voler bene"; ed è una bella locuzione, che molte lingue straniere ci invidiano. L'amore infatti è dare senza voler ricevere in cambio; è volere il bene dell'altro e quindi dare perché l'altro ne abbia un bene o fisico o morale.
Ci sono comunque vari tipi d'amore: dalla benevolenza all'amicizia, dal rispetto per l'uomo alla devozione per Dio. Anche l'amore è divino; ma, a differenza del sesso, l'amore è divino non solo come origine, bensì anche come partecipazione di tutta la persona umana alla vita di Dio, che è amore.
Di per sé il sesso non c'entra con l'amore: infatti, ci può essere sesso, anche intensissimo, senza amore; e amore, anche altissimo, senza sesso.
L'amore si svolge nella sfera dello spirituale, ma investe tutto l'uomo ch'e' fatto anche di sesso. C'e' infatti un tipo d'amore che comporta il sesso, anzi non vi può prescindere.
Mettiamo una linea immaginaria, ai cui due estremi da una parte c'e' il sesso e dall'altra l'amore. Questa linea va dalla materialità del sesso d'un fiore o d'una zanzara o d'un cavallo, all'assoluta spiritualità di Dio; e, nell'uomo, dall'estasi fisio-psicologica dei sensi a quella mistica della contemplazione spirituale.
Su questa linea c'e' un momento d'incontro tra i due estremi ed e' la sfera dello psicologico: da una parte è colorata d'istinto e dalla parte opposta sfocia nella spiritualità, nella ragione.
Diciamo allora: in concreto, perché il sesso? L'abbiamo detto: per l'istintiva perpetuità della vita sulla terra. Ma perché il sesso anche nell'uomo, in quanto fatto "a immagine e somiglianza di Dio" e che pure sente fortissimi gli stimoli del sesso? perché, proprio nel sesso, egli si senta concreatore.
In altre parole, Dio vuole che l'uomo usi il sesso con la coscienza di essere concreatore con Lui e non solo con quell'istinto che porta ad accoppiarsi cani e gatti e pulci, o addirittura senza stimolo come il fiore fecondato dall'ape.
E qui il sesso e' veramente vestito di sole, cioè trasfigurato in amore. E lo stimolo di piacere che l'accompagna e' proprio perché l'uomo non si senta umiliato in un'azione semplicemente istintiva e fisiologica, equiparato agli esseri inferiori.
Per il cristiano, poi, Dio ha sublimato in sacramento l'azione concreatrice.
"Amore", dunque, si può (e si deve) intendere sempre in un senso coerente; p. e., "fare all'amore" è corretto se si dice di due esseri che attuano il proprio amore unendosi sessualmente, secondo il piano di Dio; ma è sbagliato se si vuol dire semplicemente compiere l'atto sessuale.
Finalmente, una parola sull'erotismo. L'erotismo spegne lo splendore del sesso-amore, perché, nella pratica corrente, tende a sollecitare e a esasperare gli impulsi sessuali verso un uso che non e' conforme al piano di Dio.
Tutto da buttar via? No, ma attenzione a non prendere il "quantum" per il "quale"...
A risentirci.
P. Nazareno Taddei sj