La mentalità massmediale

Si parla della nuova mentalità creata dai mass- media e le ripercussioni sulla scala dei valori

01/07/1996

Il dr S.B mi internetta: "Nella predica sulla bugia semiologica, lei prometteva di farsi risentire, data la complessità dell'argomento. Non l'ho più sentita; ma avrei piacere di risentirLa."

Sono ben lieto della richiesta; ed eccomi a cercare di rispondere. In un corso per docenti di religione che ho tenuto in questi giorni, una della maggiori difficoltà denunciate da loro nello svolgimento del proprio compito e' stata quella della difficoltà di contatto con i ragazzi.

La difficoltà non stupisce, ma e' tutt'altro che lieve. Qui mi limito a cogliere un solo aspetto che può interessare un po' tutti e che di fatto e' strettamente legato con la bugia semiologica. Alla base di questo, come di altri fenomeni contemporanei, c'e' il fatto della mentalità massmediale.

La "mentalita'" e' il "complesso delle idee allo stato di opinione"; idee cioè che non hanno - almeno in noi - sufficienti basi per darci certezza, ma che noi possediamo con sufficiente convinzione personale come le avessero. Sono idee, generalmente, entrate in noi senza passare attraverso il vaglio della ragione, come quelle ispirateci fin da piccoli dall'ambiente, dai genitori, dalla scuola, dalla prassi concreta del vivere quotidiano.

La mentalità, per gli studiosi, e' alla base di grandissima parte del nostro comportamento; quindi anche delle nostre concrete scelte di vita. La pubblicità, p.e., e' una forma di comunicazione informativa che tende - spesso con mezzi subdoli e ingannatori - a farci acquistare determinati prodotti; la propaganda, invece, e' un'analoga forma di comunicazione informativa che tende a conquistare un nostro consenso, che esprimeremo mediante un certo voto.

Sui vari gruppi di mentalità collettive sono basate anche le cosiddette "culture", da non confondersi con "la cultura". La mentalità massmediale, invece, è una tipica mentalità creata in noi dai mass media, particolarmente da quelli di informazione (giornali a stampa, radiofonici, televisivi, di qualunque tipo siano: dai telegiornali ai vari incontri più o meno salotto, come il "Porta a porta" di Vespa o il "Maurizio Costanzo show" o il "Rosso e nero" di Santoro e altri).

E' causata particolarmente dalle "comunicazioni inavvertite", di cui i mass media sono pieni in forza dei loro specifici linguaggi e che molto spesso coincidono con le bugie semiologiche. La mentalità massmediale si caratterizza - detta in termini molto stringati - per "far prendere il ciò che appare per il ciò che è e il ciò che si sente o piace per il ciò che vale". Cioè: una cosa NON piace perché vale, ma vale perché piace.

Come si vede, e' uno sconvolgimento della scala dei valori di fondo della vita individuale e dei valori sociali.

Gran parte del dissesto e del degrado morale e sociale nel quale siamo caduti in questi anni e' dovuta proprio all'invasione della mentalità massmediale.

Da notare che essa e' frutto delle "comunicazioni inavvertite", comunicazioni, cioè che entrano in noi senza che noi ci accorgiamo di ricevere. Quindi e' anche difficile far capire il discorso che sto facendo, perché nessuno s'accorge d'essere vittima - lui - di un subdolo inganno mentale o addirittura ammette d'essere mentalmente schiavizzato. Andatelo a dire - come a me tocca spesso di fare - a dei professori, a dei professionisti... vi daranno ragione per quanto riguarda gli altri, ma insisteranno nel ritenersi - loro - immuni.

Ma e' una predica anche questa?

Direi di si', perché non si può essere cristiani se non si conoscono e non si combattono i pericoli che toccano da vicinissimo il nostro comportamento e lo influenzano in maniera talvolta determinante, anche nei riguardi della fede e della religione.

Non stiamo assistendo, proprio in questi tempi, al comportamento - inconcepibile cristianamente (menzogna, inganno, prevalere degli interesssi egoistici ecc.) - di molti cristiani e cattolici?

Mah! A risentirci!

P. Nazareno Taddei sj