Il o la sig. B.G. mi internetta: "Nella grande confusione che c'è oggi, non Le pare che sia più conforme alla propria coscienza astenersi dal votare?"
Rispondo:
1. La coscienza retta è la prima norma morale e quindi ciascuno deve seguire quello che la propria coscienza - quand'è retta - gli dice. Ma la coscienza può essere anche dubbia o erronea e quindi e' dovere morale cercare di uscire dalla situazione di dubbio o di errore. Ed e' quello che praticamente ha fatto B.G., rivolgendosi a me per un parere.
2. L'attuale situazione di confusione politica - se non erro - è chiaramente stata provocata ad arte (come ho ), proprio per allontanare dal voto la gente che ha maggiore sensibilità e che riflette. E' dunque un inganno e un'azione di menzogna gravissima. Quindi e' necessario, anche moralmente, contrapporvisi e, per quanto possibile, contrastare anche quelle forze che l'hanno suscitata. Ma chi sono? Difficile dirlo con esattezza; io l'ho insinuato più volte nel mensile che dirigo (v. www.edav.it ).
3. Seguendo l'attuale campagna elettorale alla tv e nei giornali, vengono alla mente le parole dell'Apocalisse (2, 1-11): "All'angelo della chiesa di Efeso scrivi (...): Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. (...)
All'angelo della chiesa di Smirne scrivi: Conosco la tua tribolazione, la tua poverta' - tuttavia sei ricco - e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. Non temere cio' che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere (...). Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita."
Non vorrei essere irrispettoso applicando la S. Scrittura alla situazione politica italiana (e mondiale) attuale; ma se è vero che - come ho detto in prediche precedenti - Dio ha a cuore le popolazioni che vivono secondo verità, giustizia, carità nella libertà, penso che quelle tremende parole abbiano valore anche per la nostra situazione odierna. Mi pare infatti risulti ormai evidente che qualcuna delle grandi parti politiche in gioco hanno adottato il sistema della menzogna, della calunnia, dell'ingiuria e dell'aggressione, magari accusando l'avversario proprio di questi comportamenti; p.e. attribuiscono all'avversario frasi che non ha detto o che ha detto in contesti che ne cambiano completamente il significato, oppure trovano sempre modo di non rispondere alle domande scabrose che gli si rivolgono e girano la frittata. Adottano cioè - dopo averlo appreso in loco, cioè a Mosca, a servizio del KGB - il sistema della propaganda sovietica (come ho illustrato nel mensile che dirigo "Edav - educazione audiovisiva" nn. 14, febbr. '74, pg d'apertura; 224, nov. '94, pg. 6; 237, febbr. '95, pg. 16; altrove). Spesso aiutati anche, in tv, da qualche conduttore e soprattutto da qualche conduttrice che chiamare settaria e' semplicemente eufemistico.
Non c'è da stupirsi che il popolino si lasci ingannare da una strategia propagandistica così studiata e sofisticata; c'è da stupirsi, invece, che anche qualcuno che si dice cattolico ci sia cascato (supponendo la buona fede). Proprio come dice l'Apocalisse. Che fiducia si può dare a tali cristiani, legati a forze tipicamente e storicamente contro Dio e contro la religione, che hanno solo cambiato il nome e forse lo sponsor? Quale libertà individuale e sociale darà una parte politica al governo impostata sull'inganno e sulla menzogna?
Mi auguro che questa volta anche il popolino si accorga dell'inganno.
4. L'attuale lotta politica, più che campagna elettorale è campagna per la verità; non si tratta di difendere una parte politica piuttosto che l'altra, bensì si tratta di combattere l'esercito della menzogna. Un cristiano - ma direi: un uomo onesto e civile - non può astenersi dal votare, qualunque possa poi essere l'esito delle elezioni. Se ha dubbi, aguzzi gli occhi e le orecchie; rifletta su quello che e' successo in questi ultimi tempi e continua a succedere. Poi ascolti la sua coscienza.
P. Nazareno Taddei sj