È sempre difficile proporre una riflessione in occasione del Santo Natale.... si vorrebbe dire tutto, si può rischiare di dire poco o niente.
È bello lasciarsi guidare dal percorso che la liturgia della parola ci propone. La liturgia del Natale prevede tre celebrazioni, una sorta di cammino progressivo che ci aiuta a comprendere in maniera sempre più profonda il mistero che viene celebrato: dai racconti della nascita che ci fanno contemplare la scena umile della natività nel segno della povertà, alla Parola che rimanda l'origine del bambino, in Dio stesso. Nel 'segno' del bambino, si rivela la passione di Dio per l'umanità, che offre a ciascuno di noi la misericordia. Il Dio-bambino fa entrare nel tempo dell'uomo l'eternità divina, il Verbo, Parola creatrice e salvatrice di Dio, si è fatto carne e ha preso dimora in mezzo a noi. La consapevolezza che Dio continua a rivelarsi nella storia, nella nostra storia, piene di incertezze, di paure, di contraddizioni e di delusioni, diventa per ciascuno, la possibilità di tornare a sperare. L'Amore continua a donarsi, continua a farsi presente, continua a mostrarsi bambino, affinché tutti possano accoglierlo. Viene senza attirare l'attenzione, senza far rumore, e si fa piccolo, povero tra i poveri. Nessuno è escluso da questo dono se non chi suppone di poterne fare a meno. Luca ci dice che il primo annuncio e i primi annunciatori di questo grande mistero, furono dei pastori, gente considerata impura, inaffidabile per i più. Questa sottolineatura ci suggerisce come possiamo vivere il Natale quest'anno: come i pastori, destinatari di un amore immeritato e consci della loro fragilità. C'è una nuova luce che brilla in mezzo alle tenebre che ci libera dall'oscurità; non siamo più abbandonati a noi stessi e non siamo più immersi nella tristezza: il Figlio di Dio è venuto ad abitare questa terra. Impariamo da Maria a custodire e meditare questo dono immenso dell'amore di Dio. Non lasciamoci rubare la speranza che il Bambino Gesù infonde nel cuore di ciascuno di noi e sappiamo farcene umili annunciatori. Santo Natale!