I tesori dei poveri offerti a Dio, che non ne ha bisogno!, gli sono graditi.
Ma di quali tesori possono disporre i poveri per offrirglieli?
Se essi danno tutto quello che hanno, quello è il loro tesoro.
Dio accetta anche le offerte dei ricchi e non rifiuta nulla di chi offre con il cuore.
Succede così anche tra noi. Una persona offre gentilmente un mazzo di fiori ad un’altra che ama. Che valore ha oggi un mazzo di fiori? Il suo prezzo è alla portata di tutti. Quello che lo rende gradito non è il suo valore ma il sentimento che lo anima. “È un pensierino!”, si dice di solito. Voglio dire che ho pensato a te, che mi sono ricordato del tuo onomastico o che oggi compi gli anni.
Il vangelo di oggi racconta che Gesù un giorno si fermò davanti alla processione di gente che si avvicinava all’altare delle offerte nel tempio di Gerusalemme. Qualche riccone, ce n’erano anche allora!, gettava con sussiego monete preziose nel recipiente delle offerte facendole risuonare perché tutti s’accorgessero della sua generosità. Una vecchina depose umilmente due monetine, oggi si direbbe qualche centesimo. Il commento di Gesù non si fece attendere: “Essa ha offerto di più di tutti gli altri, perché ha dato tutto quello che aveva”. Egli vedeva il cuore degli offerenti: i primi agivano per farsi vedere, l’ultima con retta intenzione.
Francesco d’Assisi era ricco ed ha lasciato tutto. Luigi Gonzaga ha rinunciato alla vita signorile nel suo palazzo principesco. Madre Teresa di Calcutta non aveva nulla da lasciare, ha donato la sua vita ai poveri.
Allora cos’è che vale davanti a Dio? L’intenzione, con la quale si lascia, si sceglie, si dona.
Chi lo fa per amore di Dio e del prossimo merita la sua approvazione. Se gli venissero offerti con il cuore anche soltanto due spiccioli, da Dio sarebbero stimato un tesoro.