Nel vangelo di oggi Gesù afferma: “Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola.”. Un giorno Pietro, il capo dei suoi discepoli, gli chiese: “Noi abbiamo lasciato tutto, (perché ti amiamo), e che sarà di noi?” La medesima domanda potremmo rivolgerla oggi noi a Gesù: -“Noi ti vogliamo amare e che sarà di noi? Io ti do amore e tu cosa mi dai?- Gesù risponde: “Il Padre mio ti amerà”. Tutto qui? Sembra troppo poco, perché non conosciamo il Padre. “Mostraci il Padre, faccelo conoscere, Gesù, e ci basta”, gli diciamo, come un giorno gli chiese un suo discepolo. “Filippo, rispose allora il Mastro, chi vede me vede il Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola”. Questo è il Padre: AMORE INFINITO. Se noi non ci accontentiamo, è perché nella nostra meschinità umana, non sappiamo che cosa significhi veramente amare. Gesù ce lo dimostra scegliendo di conformarsi sempre alla volontà d’amore del Padre e andando a morire in croce per dimostrarci fino a che punto ci ama. Ecco la promessa: “Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola e il Padre mio lo amerà, io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui”. Non basta ancora e aggiunge: “Il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo”. L’avvocato che ci difenderà davanti alla nostra cattiva coscienza, che meriterebbe il castigo eterno di Dio sarà Dio stesso, terza persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo. Ecco perché Gesù ci ripete: “Non abbiate paura”. Con voi siamo noi, Padre-Figlio-Spirito Santo, L’AMORE” Non basta ancora: “Io verrò e vi prenderò con me e sarete sempre con me nel Regno del Padre mio”.
Tutto dipende da quel “SE” iniziale: amare da parte nostra significa “mettere in pratica la sua parola”, i comandamenti della legge di Dio. Gesù si offre di aiutarci nelle inevitabili difficoltà.
Sono disposto a lasciarmi amare e aiutare da Lui?