Solennità della Pentecoste, cioè della discesa dello Spirito Santo sopra Maria Vergine e gli Apostoli.
Lo Spirito Santo è la terza Persona della Santissima Trinità: scende su Maria e gli Apostoli per significare che scende ininterrottamente sulla Chiesa, su tutti noi credenti ed anche, io credo fermamente, su tutti gli uomini perché è la presenza, la forza, la difesa e la consolazione di cui hanno tutti bisogno per trovare le vie che conducano al Padre e alla sua infinita Misericordia.
Scende anche perché invocato e inviato dalla preghiera di Gesù che ha voluto specificare il perché di questa sua preghiera di cui tutti noi gli saremo infinitamente riconoscenti.
Dice Gesù: «Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto.» (GIOVANNI, 14, 26)
Dunque prima di tutto: Egli vi insegnerà ogni cosa …
Vorrei richiamarmi ad alcune affermazioni che ritrovo frequentemente nelle mie letture circa l’insegnare: l’insegnamento implica sempre una forma di seduzione, nel senso che «Non si impara a conoscere (…) se non ciò che si ama» e quindi lo Spirito santo che è Amore ci deve infiammare il cuore per insegnarci!
Non per niente dice la Bibbia che scese sotto forma “di lingue di fuoco” che si posano sul capo di Maria e dei discepoli.
Ancora: insegnare è lasciare un qualcosa di sé, come un'impronta... ai propri alunni. Si tratta di un qualcosa che li accompagnerà per tutta la vita.
Lo Spirito Santo ci lascia nel cuore l’impronta di un Dio che ci ama talmente che in Cristo Gesù è morto per noi tutti e per ciascuno di noi.
Sapere che Dio è morto per amore nostro e quindi per salvarci, è davvero un segno indelebile che lo Spirito Santo imprime fortemente nella mente e nel cuore di ogni uomo.
Infine mi sembra molto importante applicare al continuo insegnamento dello Spirito Santo questa espressione che ci ricorda il valore di stimolo e di continuo invito a ricercare liberamente per diventare con lui attori di gioia e di salvezza: «Un buon insegnamento è più un dare giusti interrogativi che giuste risposte».
Oltre a insegnare, lo Spirito Santo vi ricorderà tutto quel che ho detto …
Suggerisco due prospettive molto stimolanti circa il “ricordare”, il “fare memoria” … lavoro ordinario, secondo le parole di Gesù, dello Spirito Santo.
Il grande filosofo Paul Ricoeur ha chiamato “rimemorazione” il rifare presente l’essere stato nel passato in un posto o in relazione di una persona.
Certo noi con Gesù ci siamo stati nel leggere il Vangelo, nello studiarlo nel Catechismo o nel conoscerlo con le nostre letture e investigazioni … Lo Spirito Santo ce lo fa presente in ogni momento e situazione della nostra vita di oggi per “ricordarci” la sua vittoria come “memoria del futuro”: come dire che per noi seguendoLo è possibile vincere ancora, progettare un futuro di vittoria!
Ho studiato anche che una funzione della memoria è la così chiamata “memoria sovversiva”.
Sovversiva, perché mi mette in agitazione, non mi lascia tranquillo, interpella la mia coscienza e chiede ragione del mio ritardo o della mia trascuratezza.
Il teologo Metz parla di “memoria sovversiva” a proposito dell’eucarestia e delle parole che il sacerdote pronuncia ritualmente “Fate questo in memoria di me”. Fate questo: che cosa? E l’abbiamo fatto? O abbiamo ridotto il tutto alla celebrazione di un rito innocuo?
Non posso non citare Max Thurian che descrive il memoriale come una specie di sovrapposizione di due tempi della storia, il presente e l’evento storico e passato per noi: l’evento Gesù con tutta la sua vita, per opera dello Spirto Santo diventa, per ciascuno di noi e per ogni nostra comunità e famiglia, l’avvenimento presente. Max Thurian dice con molta forza: ognuno diventa contemporaneo all’avvenimento, cioè a Gesù e alla sua Vita e Parola.
Quest’azione di Cristo coinvolge totalmente, qui e ora, chi compie il memoriale di Cristo in virtù dello Spirito: e così scomparirà «il cuore indurito» (cfr. Mc 16,14) … lo Spirito renderà «il cuore capace di ascolto» (1Re 3,9) … capace di realizzare le parole di Gesù … lo Spirito inoltre rende possibile l’inabitazione del Padre e del Figlio nel cuore del credente.
Infine non dobbiamo mai dimenticare che Gesù ci ha assicurato, per nostra grande consolazione e tranquillità, che: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi» (GIOVANNI, 14, 16)
Sappiamo che la Trinità abita in noi!
E proprio perché lo Spirito Santo abita in noi per essere un prezioso Maestro Interiore, capace di illuminare e guidare la vita di ogni cristiano, bisogna aprire il cuore, accogliere l'ispirazione dello Spirito Santo e non reprimere il suo impulso.
Lo Spirito Santo vuole collaboratori per testimoniare al mondo indifferente che Dio esiste, è Amore e abita nella nostra anima immortale e nel nostro corpo mortale; che a lui apparteniamo e a lui ritorneremo.
E prima di tutto siamo chiamati a fare uno sforzo su noi stessi, dobbiamo interrogarci, scavare nel più profondo del nostro intimo. Dobbiamo chiederci:
«Che cosa vuole dirmi oggi lo Spirito Santo con queste parole che ascolto?
Perché questo evento o momento particolare, questo fatto doloroso o gioioso mi hanno colpito?
Perché sto vivendo questo conflitto interiore?».
don gigi di libero sdb