«Tutto il popolo andava da lui. Egli sedette e si mise a insegnare loro».
Quella scena s’è ripetuta innumerevoli volte negli ultimi duemila anni di storia e si ripete anche oggi per noi.
1.“Tutti vanno da lui”, chi per un motivo e chi per un altro. Di solito per chiedere. “Maestro, fa’ ch’io veda, che io cammini, che mio fratello divida con ma l’eredità, che mio figlio guarisca...” Gesù li ascolta e spesso li accontenta. Quando però è lui che chiede “Venite a me, hanno perseguitato me e perseguiteranno anche voi”, pochi di loro lo ascoltano e lo seguono. Eppure quand’ebbero fame e Gesù diede pane e companatico alle migliaia di persone che l’avevano seguito, “tutti furono saziati”. Chissà? Allora forse l’avrebbero seguito nella speranza d’un pane quotidiano miracoloso. Ma Gesù non era stato mandato dal Padre (soltanto) per guarire malattie fisiche e supplire al lavoro umano necessario per guadagnare il pane provvedendo con un miracolo. Troppo bello sarebbe stato, troppo facile in questo nostro mondo di peccato!
E allora, perché il Figlio di Dio era disceso dal cielo e s’era fatto uomo?
2.Non soltanto “è apparso uomo tra noi”, bensìMaestro. Come tale esercita la sua funzione e riferisce quello che il Padre gli ha affidato da comunicare a tutti gli uomini. Egli “siede [in cattedra] e si mette a insegnare a tutti”.
Le sue lezioni erano allora e continuano a essere oggi di natura rivoluzionaria in completa opposizione con quelle che tutti conosciamo. - Beati i furbi che approfittano di ogni occasione per fare fortuna, quelli che vivono felici e contenti e possono realizzare i propri sogni di ricchezza e di potere, che si preoccupano soltanto dei propri interessi e ...gli altri s’arrangino!
Gesù invece dichiara beati e cioè benedetti da Dio quelli che vivono com’è vissuto lui, il Maestro: umili, generosi verso tutti, pronti a perdonare ai nemici e che fanno sempre la Volontà di Dio.
C’è stato qualcuno negli ultimi venti secoli di storia che s’è illuso di poter barcamenarsi tra le due opposte beatitudini, quelle del mondo e quelle di Gesù. Esse però sono talmente differenti tra di loro che si escludono a vicenda. La scelta è: o con il mondo o con Gesù. Il compromesso è illusorio e pericoloso. E’ in gioco la vita tranquilla e serena quaggiù e la felicità eterna dopo la morte.
Conviene sforzarsi di ascoltare bene le lezioni di Gesù e impegnarsi a metterle in pratica. Tanto più che egli, il Maestro, non soltanto assegna ai discepoli i compiti da svolgere, ma suggerisce loro il modo di superare le difficoltà e li prende per mano per svolgerli bene insieme con lui.