UN ATTIMO DI PARADISO di don Adelio Cola

...«Maestro, è bello per noi essere qui»...

24/02/2013

 

1. Simpatica questa battuta di Pietro. Egli si trova sul monte della Trasfigurazione di Gesù. Sono con lui altri due discepoli del Maestro, Giacomo e Giovanni. I tre testimoni sperimentano un attimo di Paradiso, “ogni bene senza alcun male”. Come sarebbe bello restarci per sempre! Chiunque di noi sarebbe d’accordo con Pietro. Ma la vita non è fatta di continui attimi di paradiso. Di quest’ultimo tipo ce ne può essere qualcuno ogni tanto. E’ stato così anche per Gesù. Egli, vero uomo come noi, ha goduto ma anche sofferto e pianto. Ha patito il tradimento di amici, il rifiuto di coloro ai quali offriva la salvezza, l’accusa di indemoniato e di bestemmiatore, ha terminato la vita sul Golgota, crocifisso tra due ladri. E’ vero, la sua storia non è finita così. Tre giorni dopo ne riprese in pieno il possesso con la Risurrezione.

A chi accetta di seguirlo egli ripete l’invito impegnativo: “Prendi la tua croce e sèguimi”.

 

2. Ma torniamo sul monte della Trasfigurazione: Pietro e compagni sono in Paradiso! Non si illudano però che la sequela del Maestro riservi loro giorni  di rose e fiori! I tre accompagnano Gesù, non più risplendente di luce come un attimo prima, giù dal monte e scendono con lui a valle. Li attende uno spettacolo ben diverso dal precedente. Si ricongiungono al gruppo dei discepoli colleghi e restano impressionati dal loro comportamento. Stanno esorcizzando un ossesso, ce la mettono tutta per liberarlo dal Nemico, ma il demonio non abbandona il posseduto. Gesù spiegherà loro in seguito il motivo dell’insuccesso e suggerirà il segreto per ottenere vittoria: “preghiera e penitenza”.

Nella successione dei fatti a noi interessa riflettere, in compagnia di Pietro Giacomo e Giovanni, sulla circostanza riferita dall’evangelista: dal monte della Trasfigurazione i tre testimoni sono scesi alla valle della difficile realtà, dal Paradiso al grigiore quotidiano. Tutto s’è svolto come una lezione di vita cristiana.

Tornando a valle è importante non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento. Era così bello lassù, ma non era possibile restarci. Quella era stata un’eccezione, anzi un’anticipazione profetica della gioia eterna preparata per coloro che quaggiù seguono il Maestro giorno dopo giorno tra rose e spine. Il ricordo di quell’esperienza sul monte può aiutare chi è tentato di scoraggiamento tornando a valle.

Noi ci fidiamo della promessa di Gesù: “Io resterò sempre con voi”: egli ci precede, ci accompagna, ci sostiene. E’ l’Onnipotente.