Il mio primo ricordo di san Francesco Saverio risale alla prima media. Il predicatore descriveva il santo evangelizzatore che, mentre camminava tra gli alberi d’una foresta, ogni tanto si fermava e gridava guardando il cielo: «Santissima Trinità, Santissima Trinità!»
Chi lo avesse visto, non so che cosa avrebbe pensato: Esaltato? Infatuato? E il predicatore concludeva: «No: santo pieno di fede! Era talmente convinto d’essere “tempio vivo del mistero trinitario”, da ‘esplodere’ in lode di contemplazione».
Anche noi, dopo il battesimo, lo siamo, e ogni giorno ripetiamo: «Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo».
È la pubblica professione di fede nel mistero principale del nostro credo cristiano. Quella lode è iniziata, si fa per dire, dall’eternità e per l’eternità continuerà a ripetersi in paradiso: «Com’era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli». Con la conclusione «Amen» noi riaffermiamo convinti che così è stato - è - sarà per sempre.
Sì, ma intanto, obietta mio fratello ammalato, perseguitato, tentato... che vantaggio ne ho fin che mi trovo in questo mondo?...
Ti rispondo brevemente e scusa se è poco: anzitutto qui non sei mai solo, perché la Santissima Trinità è con te e in te, se vivi in grazia di Dio; ti sostiene e aiuta a perseverare nella pazienza e fiducia che dopo questo mondo, come dici tu, ti ricompenserà delle tue malattie, persecuzioni e tentazioni con la felicità eterna. Senza la fede la tua situazione sarebbe molto difficilmente accettabile e la vita ti sembrerebbe inutile, se non addirittura una specie di condanna. Con la fede, che hai ricevuto nel battesimo e che deve aumentare in qualità ogni giorno con la preghiera e le opere buone, le tue brutte giornate saranno rischiarate dal sole della Santissima Trinità.
Accetti un consiglio fraterno? Raccomandati spesso alla Madonna chiedendole che ti stia vicina e non ti sentirai mai solo.
Don Adelio Cola