Festa dell’assunzione di Maria Santissima in cielo.
Se c’è una festa che pone domande, è questa!
“Assunzione”, anzitutto, che significa?
“In cielo”, e cioè dove?
Ma ce ne sono altre: cosa c’entra, ad esempio, la terza lettura della messa di oggi con la festa che celebriamo?
E le due lettura precedenti, che sembrano ancora più estranee alla circostanza?
Tentiamo le risposte.
1. ASSUNZIONE significa che la Madonna, al termine della sua vita mortale, è entrata in Paradiso in anima e corpo. Anche per noi sarà quella la nostra sorte felice con la risurrezione dei nostri corpi alla fine, non della nostra vita, come per Maria Santissima, ma alla fine del tempo e cioè della storia umana in questo mondo di peccatori. Lei era stata concepita, unica eccezione, senza peccato originale perché destinata a diventare madre di Gesù. Non ha mai commesso alcun peccato e quindi Dio l’ha voluta con sé immediatamente alla fine della sua vita.
2. “IN CIELO” e cioè in Dio, del quale gli ebrei non pronuciavano mai il nome per riverenza e per timore. La Madonna entra nel Paradiso, che è Dio, senza perdere la sua identità e partecipa per tutta l’eternità alla perfetta felicità divina.
La domanda, quindi, non dev’essere “dove” è stata Assunta, ma ‘CHI’ l’ha assunta con la sua Onnipotenza.
3. La terza lettura della messa di oggi riferisce la visita della Madonna alla parente Elisabetta, anziana e sterile, e tuttavia miracolosamente incinta. In quelle condizioni ella non sarebbe stata in grado di attendere a tutte le faccende domestiche e Maria, giovane e generosa, la va a trovare per aiutarla e si ferma con lei tre mesi, fino al parto felice del figlio Giovanni (sarà detto Battista).
Ma, si obietterà, che c’entrava Maria con Elisabetta, anche perché abitavano lontano l’una dall’altra?
L’obiezione può venire in mente a noi che siamo egoisti: prima noi... poi, se si può, ci sono gli altri! La mentalità di Maria, che non è egoista, corrisponde a quella del figlio suo, che trent’anni dopo dirà a chi ammirava il suo esempio e accettava le sue lezioni evangeliche:”Ciò che farete agli altri, lo farete a me”. Maria fa la serva di Elisabetta, lei che all’Angelo dell’Annunciazione s’era definita “la serva del Signore”.
4. La prima lettura della messa fa parte dell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse. L’autore sacro ammira in estasi una visione profetica, nella quale la Chiesa fondata da Gesù, che ha la sua anticipazione perfetta in Maria, gli appare come una donna gloriosa alla quale fanno corona gli astri del firmamento. E’ una magnifica immagine delle due madri: la Chiesa madre dei fedeli e Maria madre del suo fondatore.
5. La seconda lettura è un brano della lettera di san Paolo ai primi cristiani della città di Corinto. Ribadisce la verità della risurrezione finale di tutti, anticipata da quella di Gesù; noi ci permettiamo di aggiungere, dopo la definizione del dogma mariano, e di Maria.
Non sarebbe stato possibile scegliere una lettura biblica più conveniente per la festa dell’ASSUNZIONE di Maria in cielo in anima e corpo.
Don Adelio Cola