Come vivere questo Nuovo Anno appena iniziato, affinché oltre le feste e le luminarie punti nella nostra coscienza per arrivare migliori alla Pasqua, cammino di spavento? “Convertirci”: parola che troviamo spesso nella Bibbia, perché il suo percorso negli eventi umani ha come scopo di avvertirci che è necessario camminare con Dio per essere non solo tranquilli, ma per donare al tempo un tocco sempre migliore.
La Bibbia è un testo non solo religioso, ma anche di cultura e di progresso civico. Con la Bibbia si forma l’uomo civile, evoluto, educato, saggio di fronte al volgare, al grossolano e purtroppo al delinquente. Gli appelli alla conversione risuonano spesso nella Bibbia, chiamano la persona ad un orientamento, sempre nuovo e radicale verso la volontà di Dio.
Nel racconto degli Atti degli Apostoli sembra che la parola “conversione” sia diventata ben presto, nella prima comunità cristiana, un concetto fisso che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.
La comunità di Qumram, in Palestina, scoperta negli ultimi scavi archeologici, viene definita con un solo termine “I convertiti”, coloro cioè che hanno abbandonato la via del peccato e chiamano la loro comunità “alleanza di convertiti”.
Ci sembra poco adatto in questo periodo di grandi difficoltà e di disagio interiore chiamare le nostre comunità “alleanza di convertiti”? Penso che se ciascuno di noi riuscisse a togliersi di dosso qualche peccatuccio, il respiro sarebbe più sereno, il volto, la parola, il gesto sarebbero sinceri e questo Anno Nuovo diventerebbe proprio l’anno della Fede, perché entrato nell’anima del suo vero significato.
Quando la Bibbia parla di penitenza, non intende che dobbiamo presentarci con la faccia austera e sostenuta, anzi continuiamo con la festa delle luci e degli incontri insieme: ma dentro, nell’anima, il proposito di non eccedere nel banale della presenza e del linguaggio indica che la persona ha capito quello che il Natale ha portato nella storia.
“Metanoia” una parola ricorrente nei Vangeli, significa non tanto la compostezza della persona, quanto il cambiamento di mente che ci presenta una persona decisa ogni momento a cambiare la propria anima da superficiale a diligente, scrupolosa, attenta al dovere.
Soprattutto in questo periodo ancora natalizio puntiamo lo sguardo su quel Bimbo che non è inventiva da favola: è nato, cresciuto, ha insegnato a vivere secondo giustizia e amore, pronto all’aiuto, se lo chiedi. In questo Nuovo Anno ognuno di noi deve sentire il Cristo non solo nelle Chiese e nelle Liturgie, ma nel quotidiano, specialmente quando è vuoto.
Cristo non è solo speranza: è realtà.