In questa riflessione mi riferisco all'umorismo, ma solo a quello «sano».
C’è anche un umorismo «malato»: è quello di chi… ride di tutto, si diverte e fa della sua vita una sagra festaiola, approfitta d’ogni occasione per consolarsi e compensarsi di quello che gli manca con la corsa verso distrazioni malsane e spesso pericolose.
Non parliamo di quell’umorismo là, che non ha niente a che fare con la vita del buon cristiano, che apprezza coloro che riescono a vivere con umorismo «sano».
Ma cosa significa per noi umorismo?
Anticipiamo subito che quella virtù è, come tutte le altre virtù, più o meno facile da praticarsi a seconda delle predisposizioni naturali delle persone. C’è chi con facilità riesce a praticarla e chi con tutta la buona volontà riuscirà soltanto a guardarla più o meno da vicino, messa in pratica dai «fortunati umoristi».
Nessuna allusione agli artisti delle varie performance spettacolari che i mass media ci propongono per farci sorridere, se ci riescono, e per suscitare la nostra ilarità. Quell’umorismo, quando è «sano», sia il benvenuto. Ma in questa nostra predica ci riferiamo ad un altro tipo di umorismo: a quello dei santi.
Questi nostri fratelli e sorelle che in vita ne hanno passate anche loro, come noi e forse più di noi, di cotte e di crude, hanno trovato nell’umorismo cristiano la forza di tirare avanti e di vivere sereni, molti addirittura felici.
«Non cambierei la mia vita con quella di nessun altro!», mi ha confidato una signorina che vive da più di cinquant’anni immobile a letto, colpita fin dalla nascita da un male irreversibile, confortando con sagge parole di fede coloro che vanno da lei per essere consolati. Vanno per consolarla e tornano a casa consolati. La grazia di Dio sostiene l’ammalata arricchendola con una carica straordinaria di ottimismo cristiano: vive in attesa della eterna ricompensa promessa da Gesù a coloro che imitano il Suo esempio accettando e facendo la misteriosa Volontà del Padre. Anch’essi, come Lui, attraverso la croce arriveranno alla Luce.
Volete un esempio di cristiano umorismo? Lo offre con una breve preghiera san Tommaso Moro, umorista cristiano fino alla morte, martire per tenere fede alla sua FEDE: egli ci aiuta, tra l’altro, a saperci accontentare del poco che la vita può offrire, senza esigere soddisfazione completa trovandoci nella valle di lacrime.
«Dammi, o Signore, una buona digestione e naturalmente anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo con il buon umore necessario per mantenerla.
Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri, i lamenti e fa’ che io non mi crucci per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”.
Dammi il senso del ridicolo.
Concedimi la grazia di comprendere gli scherzi, affinché conosca nella vita un po’ di gioia e possa farne partecipi gli altri.
Amen».
Don Adelio Cola