Chi è il diavolo? - di Padre Giuseppe Pirola sj

Una riflessione sul demonio e sulla ribellione a Dio

02/02/2008
Leggo sempre con grande interesse il racconto dell'inzio della vita pubblica di Gesù (Mt, 4,1-11). Il brano possiede un fascino singolare, proprio perchè associa fin dall'inizio Gesù e il diavolo: la tentazione del diavolo non risparmia neppure Cristo.
 
Oggi si parla meno di Gesù il Messia e il Cristo, mentre si parla spesso e molto del diavolo, perchè, come qualcuno dice alla radio e alla TV, il diavolo gira molto in questo nostro mondo attuale, e la sua presenza e attività è segnalata in molti luoghi e tempi della vita quotidiana a livello mondiale. Chi è allora il diavolo? Vi sarete accorti che di un poveraccio si dice che è un povero diavolo; ma di un povero diavolo si dice anche che è un povero cristo. Così diavolo e cristo sono finiti nella stessa compagnia: due poveracci. Non è forse il caso di chiederci subito se i nostri discorsi sul diavolo non siano equivoci e confusionari? Dove attingiamo le notizi sul diavolo? La fonte a cui le attingiamo è affidabile?
 
Parecchi anni fa ho incontrato a Salice d'Ulzio in un albergo un padre domenicano, il p.Omez, che per una trentina d'anni era stato esorcista della diocesi di Parigi, che veniva spesso chiamato per consulenza in tutta la Francia a trattare casi di ossessi. Prima di rispondere alle nostre domande sul diavolo, egli ci divertì con dei giochi di prestigio a dir poco eccezionali, senza ovviamente svelarci il trucco. Disse solo: credetemi quando vi dirò poi, rispondendo alle vostre domande sul diavolo, se si tratta o no di trucchi. Poi cominciò a rispondere alle nostre domande e ci disse che in tutta la sua esperienza trentennale di esorcista una volta e una volta sola pensò di avere a che fare con il diavolo in persona. Questa sua risposta scatenò un vivacissimo dibattito. Ma allora quel che si dice del diavolo, degli ossessi, e degli esorcisti che se ne occupano, sono tutte storie?
Vado avanti con le risposte di p.Omez così come le ricordo. Egli ci pregò di rispondere a tre domande nell'ordine: A quale fonte attendibile fa riferimento chi vi parla del diavolo? Quali notizie ricava da quelle fonti attendibili? Chi è allora il diavolo?
 
Ci diede tre risposte: La fonte prima e attendibile è la Sacra Scrittura. Le notizie che se ne ricavano sono:
il diavolo o satana è un angelo ribelle a Dio per superbia e precipitato nell'inferno;
il diavolo è colui che ha tentato Adamo ed Eva, suggerendo loro di violare la proibizione divina di mangiare del frutto dell'albero della scienza del bene e del male perchè violandola sarebbero diventati liberi, accusando Dio di essere mentitore o di atterrire l'uomo disobbediente con false minacce, e di essere in verità un Dio geloso della libertà umana.
Il diavolo è colui che ha tentato Gesù Cristo invitandolo a presentarsi come Messia con prodigi eclatanti (cambiare i sassi in pane per saziarsi, buttarsi giù dal pinnacolo del tempio senza farsi male per il soccorso degli angeli, adorarlo e servirlo promttendogli in cambio tutti i regni della terra). Gesù vince la tentazione, e attraverso citazioni bibliche dichiara di voler obbedire a Dio Padre, ed essere un messia mite ed umile di cuore.
 
Abbiamo così la prima risposta alla domanda: chi è il diavolo? La risposta l'abbiamo cercata e trovata nella Bibbia. Il diavolo è colui che tenta l'uomo al male, cioè al peccato, a non credere nella parola di Dio, perché Dio è un mentitore, che minaccia castighi all'uomo disobbediente alla sua volontà, perchè geloso della libertà degli uomini.
Solo dopo questa prima informazione attinta alla Bibbia, ci diede una seconda informazione ricavata anch'essa dalla Bibbia e cioè della liberazione degli ossessi dal diavolo operata da Gesù. Chi è allora il diavolo? Colui che fa di alcuni uomini i suoi schiavi e colui dal cui dominio Cristo Gesù ha liberato gli uomi ossessi che ha incontrato. È questa seconda informazione da cui proviene l'istituzione del ministero dell'esorcistato che viene esercitata da ministri nominati dalla legittima autorità ecclesiastica, diocesi per diocesi. Ed è di questo ministero che oggi si parla molto, a proposito e a sproposito. Il senso biblico e vero del ministero è liberare l'uomo posseduto dal diavolo dalla sua schiavitù. Ma anzichè interessarsi a queso ministero di misericordia, troppi sono agitati da dubbi, oppure restano impauriti dalla potenza oscura del diavolo. P.Omez ci ha risposto che il primo dovere dell'esorcista è di fare lunghi e approfonditi esami prima di concludere che si tratta proprio del diavolo in persona e non di malattie psichiche, o addirittura di trucchi. Ci ha detto appellando alla sua trentennale esperienza di essere molto prudenti prima di credere che si tratti proprio del diavolo. Infine, ove l'opera e la persona del diavolo sia manifesta, a liberare gli uomini dalla schiavitù del diavolo con il rito dell'esorcismo.
 
Ma non dimentichiamo l'ordine delle domande e la prima risposta: in primo luogo il diavolo è colui che tenta l'uomo a compiere il peccato di ribellione a Dio e alla sua parola; è colui che perverte l'identità di Dio facendolo diventare un mentitore e nemico della libertà umana. Infine e per conseguenza è colui che può in alcuni casi rendere l'uomo suo schiavo. E non dimentichiamo che il discorso sul diavolo è troppo pieno di equivoci e confusioni da cui dobbiamo liberarci con le tre domande che ci ha suggerito p.Omez., liberandoci da confusioni che provocano timori e paure ingiustificati. Bisogna prima liberare l'informazione dalla falsità, per parlare del diavolo... onestamente e non fare torto neppure al diavolo.
 
Cordialmente
P. Giuseppe Pirola sj