PRIMA DOMENICA D’AVVENTO
“La vostra liberazione è vicina” profetizza il vangelo di oggi. Siamo alla prima domenica d’Avvento, che ci prepara al Natale. La festa ricorderà la venuta di Gesù nell’umiltà d’un bambino. Quando egli tornerà nella gloria alla fine del tempo, si realizzerà la nostra liberazione e salvezza. Soltanto allora la realizzazione della promessa sarà completa e la nostra salvezza sarà sicura. Finché siamo pellegrini sulla terra, non saremo mai esenti da pericoli e tentazioni. Gesù nell’ultima domanda della preghiera che ci ha insegnato, il “Padre nostro”, ci fa chiedere: “LIBERACI DAL MALE”, soprattutto quindi dal Maligno, il tentatore. Nella messa la prima preghiera che segue il ‘Padre nostro’ dice: “Liberaci, Signore, da ogni male”: chiediamo a Dio la liberazione completa. Ci sono dei mali, ad esempio penuria, malattie, calamità naturali, che dipendono molto da leggi di natura e da debolezze personali. Facciamo il possibile per prevenirle, ma quando arrivano dobbiamo esercitare la pazienza e accettarle come penitenza dei nostri peccati. Questi ultimi sono i veri mali, dei quali siamo responsabili. “Non ci indurre in tentazione”, (cioè non permettere che siamo tentati sopra le nostre forze di resistenza). Dipende però da noi evitare le occasioni prossime di peccato, restare lontano dal fuoco per non bruciare.
La preghiera citata sopra continua così: “Concedi la pace ai nostri giorni”. Non è possibile chiedere a Dio una grazia più importante della pace. Gesù stesso incontrando le persone sulle strade della Palestina augurava “Shalòm, pace a te”. Donava a ciascuno quello che mancava alla pace: la salute del corpo, il perdono dei peccati. La sua onnipotenza divina non è venuta meno: se vuole, può ancora guarire gli ammalati, e soprattutto può riportare la pace nei cuori che l’hanno perduta. Non tutti i ciechi, gli storpi, i sordi del suo tempo sono stati guariti; non tutti i morti sono tornati in vita. I miracoli fisici erano e sono eccezioni per farci intendere che “a Dio nulla è impossibile”. Tutti i peccatori pentiti incontrati da Gesù sono stati perdonati. Egli stesso rivelò un suo segreto: “Si fa più festa in Cielo per un peccatore convertito che per tanti che pretendono d’essere giusti e non si convertono”. La certezza d’essere amici di Gesù dopo il suo perdono fa gustare il suo dono (“Va’ in pace”) e spinge i pacificati a diventare “costruttori di pace”.
È bello coltivare questi pensieri in tempo di Avvento, in preparazione al Natale, festa di pace e di liberazione: “Pace in terra agli uomini che Dio ama”.