La pagina del vangelo di Luca proclamato in questa giornata nelle Comunità cristiane che celebrano la Domenica, è una di quelle pagine che sorprendono e credo anche provocano non solo i credenti ma tutti noi che viviamo la nostra vita ordinaria, credenti e no, e che sanno cosa ci riserva la vita quotidiana.
Ciò che sorprende e addirittura provoca, mi pare, non sono tanto le parole di Gesù ma il suo stile di intervenire, valutare, leggere, in profondità e senza compromessi e perbenismi, la realtà umana di ognuno e della società intera.
Il suo stile provoca anche perché, mentre sembra ripeterci, con una certa insistenza, modelli di vita davvero “umili” e anche “borghesemente prudenti” (cioè un agire che sembrerebbe frutto di quel calcolo che poi, di fatto, ti porta a guadagnarci e incassare un risultato ammirevole e per te estremamente gratificante: come mettersi all’ultimo posto per avere la chance-sorpresa di essere poi innalzato all’onore e alla gloria dell’invito al primo o almeno a posti di onore davvero invidiabili), di colpo cambia registro e mette tutti noi con le spalle al muro proponendoci, con chiarezza e autorevolezza, un consiglio del tutto impensabile e inopportuno per il nostro comune stile di vita.
Uno stile di vita che certamente è infiltrato abbondantemente da egoismo e orgoglio, ma, dobbiamo riconoscerlo, è soprattutto frutto di esperienza, anche dolorosa e umiliante, della vita sociale di tutti i giorni e in tutti i rapporti e le occasioni della convivenza umana: a livello personale, di coppia, di gruppo e soprattutto di classi e convivenza sociale.
«'Invece, quando offri un banchetto, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi. Allora avrai motivo di rallegrarti, perché questi non hanno la possibilità di ricambiarti l'invito. Dio stesso ti darà la ricompensa alla fine, quando i giusti risorgeranno'». (Luca 14, 13-14)
Come dire la più incredibile e meravigliosa rivoluzione umana che si possa sognare … magari con la rassegnazione di essere sempre contraddetti, dentro e fuori di noi, dall’esperienza quotidiana … e che, nell’intervento di Gesù, appare la logica unica ed ordinaria che ci deve caratterizzare come «persone umane create a immagine e somiglianza di Dio».
Dio infatti e in assoluto ed eternamente tutto dono e gratuità: cioè GRAZIA!
Personalmente, però, ho tante esperienze, che credo siano condivise da molti di voi che state leggendo queste righe, che esemplificano davvero il peggio in materia … anche se sembrano ordinarie e nella logica del nostro essere affamati di ricevere piuttosto che donare: …. nell'amicizia, spesso, gioca un ruolo essenziale l'interesse …. quanti presunti 'amici' svaniscono nel momento in cui la malasorte si accanisce contro di te! … quante volte noi stessi e gli altri con cui trattiamo facciamo un dono, una gentilezza, un momento di grande altruismo o amore o, davvero un generoso stare vicini e aiutare … e poi mandiamo o riceviamo la “parcella” da pagare in modo salato e irreparabile!
Vorrei concludere con questa originale e provocatoria preghiera che ho letto in queste settimane. Ma vorrei, con molta insistenza, che la leggessimo, magari più volte, con lo stile giusto: non è quello del pessimista rassegnato, ma del sorpreso e affascinato da un maestro “impossibile” ma che ti ruba il cuore e ti conquista. Come dire: se non accettiamo te, così come sei e ci conquisti, da chi andremo?
PROPRIO NON TI CAPISCO
Io mi arrabbio e Tu mi dici: Perdona!
Io ho paura e Tu mi dici: Coraggio!
Io ho tanti dubbi e Tu mi dici: Sta' tranquillo!
Io voglio fermarmi, stanco e Tu mi dici: Seguimi!
Io faccio progetti e Tu mi dici: Lascia tutto!
Io penso di essere buono e Tu mi dici: Non basta!
Io voglio essere il primo e Tu mi dici: Beati gli ultimi!
Io voglio sempre parlare e Tu mi dici: Ascolta!
Io voglio capire e Tu mi dici: Abbi fede!
Io penso alla vendetta e Tu mi dici: Porgi anche l'altra guancia!
Io voglio essere grande e Tu mi dici: Se non diventerete come bambini...
Io voglio essere notato dagli altri e Tu mi dici: Prega nella tua stanza!
Io voglio essere riverito da tutti e Tu mi dici: Servi i tuoi fratelli!
NO, PROPRIO NON TI CAPISCO, GESÚ!
don gigi di libero sdb
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