Siamo nella gioia del Cristo risorto, la comunità cristiana in questa domenica rilegge e cerca di vivere nella quotidianità la stupenda pagina del Vangelo di Giovanni in cui viene tramandato un grande evento di amore e di fede: Cristo Risorto incontra a tu per tu Pietro e lo interroga su il senso profondo e definitivo della sua vita in rapporto con Gesù stesso, il Maestro che lo ha chiamato a seguirlo e che lui ha seguito sia pure con momenti difficili e anche di tradimento.
Personalmente sono solito definire questo incontro come L’ESAME DI PIETRO.
Nel nuovo Testamento trovo anche l’esame di Luca, l’esame di Giovanni e l’esame di Paolo.
Uso il termine “esame” riferendomi alla nostra attuale situazione medico-clinica che tutti conosciamo per esperienza, non priva di preoccupazioni e, a volte di veri timori e paure.
Noi sappiamo che la prevenzione è la migliore strategia per ridurre l’incidenza delle principali malattie del nostro tempo.
Il Check Up si configura come percorso clinico coordinato da un medico internista, che studia l’anamnesi del paziente, lo segue nelle varie visite ed esami di laboratorio e strumentali, e formula attraverso un’accurata analisi una valutazione finale dello stato di salute e di eventuali fattori di rischio.
Da questa valutazione possono anche scaturire suggerimenti per ulteriori approfondimenti diagnostici, o consigli terapeutico-preventivi.
Dobbiamo uscire da una mentalità pigra e intrisa di paura di chi ragiona così: Non ho niente, sto bene: perché dovrei controllarmi? Dai dottori meno ci vado è meglio è...
Ma una vita sana è una vita da conservare: sottoponendosi a controlli periodici anche quando si è in perfette condizioni fisiche.
Molte volte è proprio in assenza di sintomi che la diagnosi e il successivo intervento terapeutico si rivelano efficaci.
Simili visite forniscono l'occasione per riconoscere sintomi premonitori e di conseguenza la possibilità di iniziare una cura quando la malattia si trova ancora in uno stadio in cui si può intervenire con relativa facilità.
Ecco l’esame di Pietro voluto da Gesù, per propria iniziativa, e da Lui stesso realizzato.
Pietro, mi ami tu?
Nel vangelo di oggi i discepoli, a pesca, non riconoscono Gesù, all'inizio, fino a quando Gesù non indica loro dove gettare le reti per prendere più pesci.
Poi dopo aver preparato loro una colazione a base di pesci, Gesù chiede a Pietro per ben tre volte se Pietro lo 'ami'.
Pietro risponde sempre di sì, e l'ultima volta è quasi sconsolato dal fatto che Gesù continui a chiedere.
Ho letto con gioia in un testo di commento di Giovanni questo brano: “Il prete di oggi (il mio preferito, il più anziano della chiesa in cui vado) ha fatto notare una cosa interessantissima su questo passaggio.
Come molti sapranno, 'amare' in greco si può dire 'eros', cioè attrazione fisica, 'filia', cioè rispetto, volere bene, e 'agape', cioè amore incondizionato e disposto al sacrificio.
Gesù chiede a Pietro se ha 'agape' per lui, e Pietro risponde 'Si' Signore, io ho 'filia' per tè.
Ciò si ripete due volte, finché alla terza volte, Gesù chiede 'Pietro, hai 'filia' per me?'.
Non è incredibile?
Sono andato a controllare sul testo greco online se fosse vero, ed è vero!”
Non è Pietro che finalmente comprende, e cambia risposta, ma è Gesù che si adatta a Pietro.
Gesù ama davvero incondizionatamente Pietro, al punto da accettare che Pietro non sia ancora pronto ad amarlo incondizionatamente come lui gli chiede.
L’esame di Pietro … l’esame sull’amore per Cristo il Risorto, il Maestro Gesù di Nazareth che ci elegge, ci prende con Sé, ci invia in missione, ci impegna, ci lancia e ci fa diventare apostoli e testimoni dell’amore infinito del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
È un esame indispensabile, sempre urgente, è costantemente da ripetere!
Dobbiamo verificarci, rimetterci in sesto e in condizione perfetta di funzionamento: non si ammettono incrinature, debolezze, dimenticanze o svogliatezze di sorta.
Anzi, proprio alla fine di questo esame sull’amore, Gesù, il medico che ci cura con amore infinito, ci può dire qualcosa sul nostro futuro … anche di difficile (… verrai portato in posti in cui non vorrai andare…) ma per terminare sempre con quella parola che fissa il nostro vero bene futuro: “SEGUIMI”!
Ed anche se proviamo solo… 'filia', ciò è sufficiente.
Il Signore lavorerà in noi per completare il nostro piccolo amore.
don gigi di libero sdb