Il cieco e la luce - di Don Adelio Cola

...il miracolo del cieco...

03/04/2011
1.
“Va’ a lavarti nella piscina di Siloe (che significa ‘Inviato’). Quello andò, si lavò e tornò che ci vedeva”. È il racconto d’uno dei numerosi miracoli compiuti da Gesù.
    Facciamo attenzione: quando diciamo che la tal persona è stata miracolata, per esempio, da sant’Antonio, stiamo attenti a non dire false verità. Soltanto Dio è onnipotente e può operare miracoli. Questi possono essere chiesti al Signore per intercessione di Maria Santissima, dei santi che suscitano la nostra fede e devozione, ma chi fa miracoli e soltanto Dio. Quando, invece, ci riferiamo ai miracoli di Gesù riferiti dal vangelo, non diciamo che l’autore degli stessi è Dio per intercessione di Gesù, perché Gesù, oltre che vero uomo, è vero Dio con il Padre e lo Spirito Santo, e quindi egli è l’autore dei miracoli. Il cieco risanato, del quale il vangelo di oggi riferisce il miracolo, è stato guarito personalmente da Gesù. Questa è la prima lezione da ricordare: rinnovare la nostra Fede in Gesù Cristo.

2.
Si dirà: E noi che c’entriamo con quel cieco di duemila anni fa? Intanto egli ci ha dato un esempio di fede perfetta nel Maestro al quale s’è rivolto e poi, se osserviamo bene le parole del racconto che lo riguarda, c’è qualche altra verità che indirettamente ci suggerisce. Egli, senza chiedersi il motivo dell’insolito comando di Gesù, oggi si direbbe senza se e senza ma…,“Quello andò, si lavò e tornò che ci vedeva”.
     Facciamo un passaggio, che a prima vista sembra essere estraneo al miracolo del cieco risanato. Penso che siamo tutti abbastanza convinti che, quando la coscienza ci rimprovera un peccato e ne avvertiamo il rimorso, ci troviamo spiritualmente come ciechi! In quella circostanza, Se la Chiesa, della quale facciamo parte dopo il nostro battesimo, ci comanda in nome e per incarico del suo fondatore, Gesù Cristo: “Va’ alla mistica piscina di Siloe e lavati nel sacramento della penitenza”, Se, dicevo, obbediamo senza se e senza ma, e andiamo…Gesù per mezzo del suo ministro, che è il confessore da lui “Inviato”, ci libera dalla cecità spirituale e ritorna in noi la luce della grazia. “Tornò che ci vedeva”: torniamo che ci vediamo, perché Dio ci ha perdonato.

Don Adelio Cola