Amore: un comandamento nuovo - di Don Gigi Di Libero sdb

Amatevi l'un l'altro, ma come Lui vi ha amato!

01/05/2010
Di fronte all’annuncio di Gesù che troviamo nel vangelo, qualcuno potrebbe sicuramente meravigliarsi: «vi do un comandamento nuovo».
Nuovo?
Tutti, più o meno, sanno che il comandamento dell’amore è predicato e sottolineato nell’intera Bibbia, anche nell’Antico Testamento: Gesù stesso così risponde allo scriba che gli chiedeva: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?», «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi» (Marco 12, 28-33).
Ci si deve chiedere: e allora perché nuovo?  O, dove sta la novità?
Mi pare che le novità sono due e tutte e due, nella sostanza, provocanti e impegnative.
?Prima di tutto il comandamento è nuovo per l’indicazione precisa della modalità con cui amare, con cui amarci tra di noi: ci dobbiamo amare a vicenda e come Gesù ha amato noi.
Già la reciprocità ci obbliga ad uscire dal semplice sentimentalismo di buone relazioni amicali o passionali, spinte emotive provocate da sensazioni di attrazione o reazioni affettive, sempre legate a gusti e moti molto selettivi ed escludenti.
Ma la novità assoluta, che ci proietta in una avventura di amore che sa superare ogni barriera e ogni chiusura emotive e individualistica, è l’amare con lo stile di Cristo.
Lo stile di Cristo, lo sappiamo, è di amare non per simpatia o attrazione fisica o affettiva, ma per riconoscimento di consanguineità, perché tutti figli del Padre e quindi tutti da amare al di sopra di ogni calcolo o interesse.
Si tratta di apprendere l’arte di amare senza preferenze e con la coraggiosa volontà di amare sino alla fine: pagando cioè con il sacrificio, la sofferenza, la donazione gratuita e, perfino, la morte il nostro amore, che è chiamato così decisamente all’eroismo.
E qui si capisce bene perché il Signore ci ha avvisato per tempo: senza di me non potete far nulla!
Inoltre lo stesso comandamento è anche nuovo e rivoluzionario perché segna una originale impostazione della pastorale e di ogni evangelizzazione che il Maestro ci lascia come cammino da seguire in assoluto e senza deroghe.
Amatevi scambievolmente come io ho amato voi, se volete che la gente che incontrate nel vostro cammino, i vostri molteplici e non sempre ben identificabili compagni di viaggio, vi sentano credibili a tal punto che, vedendovi nel vostro vivere con amore vicendevole, non possano che chiedere la fonte del vostro amore incredibile e giungere così a Dio che è Amore e fonte di ogni amore vero.
Così, con questa vostra unica e definitiva testimonianza, il Vangelo di Gesù si diffonderà in tutta la terra e in tutti i secoli.
A ben pensarci, molte nostre discussioni e affannose diatribe sulla fede e sull’essere o no credenti in Cristo Gesù, che vanno anche molto di moda in tanti messaggi massmediali e in molteplici e accorate inchieste sul cristianesimo oggi, devono essere davvero capovolte e ricondotte a nuovi e più impellenti parametri cui non si può facilmente venir meno: e questo ci mette con le spalle al muro e ci fa uscire da ogni accademismo!
 
Don Gigi Di Libero sdb