Il Vangelo di Marco - di P. Lorenzo Giordano sj

XVII Domenica 2 Re 4,42-44 EF. 4,1-6 Gv. 6, 1-15

26/07/2009
In questa domenica la liturgia interrompe il Vangelo di Marco per un motivo pratico, in quanto il Vangelo di Marco essendo il più breve di tutti non basta a coprire tutto l’anno liturgico.
D’altra parte il Vangelo IV di Giovanni non si legge in un anno particolare. Il motivo importante di tutto ciò, è che con il capitolo XVII per quattro domeniche si avrà modo di sviluppare una catechesi sistematica sull’Eucarestia.
L’inizio del capitolo sesto di versetti 1-15 apparentemente non dice nulla della Eucarestia. È solo la promessa invece per capire poi il resto del capitolo.
Intendo fermarmi sulla moltiplicazione dei pani con alcune riflessioni.
È significativo questo miracolo dei pani come servizio alla necessità delle persone umane anche nelle loro esigenze naturali (la grazia suppone la natura, la redenzione non annulla la creazione, ma costruisce su essa!). E notata, era vicina la Pasqua «festa dei Giudei, c’era molta erba in quel luogo (era primavera) con vegetazione viva, ambiente di festa, Gesù prende per primo l’iniziativa dopo aver ascoltato la disponibilità di Andrea e Filippo». Fateli sedere! senza distinzione, tutti assieme. Erano cinquemila. Gesù prese i pani e dopo aver reso grazie li distribuì. Questo ci fa riflettere sui nostri pasti quotidiani e di festa che prendiamo in famiglia e in comunità… purtroppo si consumano oggi i pasti in orari diversi, prendendo dal frigorifero quello che occorre, ignorando tutti gli altri e mangiando «a tavoli separati» o con gli occhi incollati tutto il tempo al televisore. La vita moderna rende inevitabile talvolta tutto questo, bisognerebbe però non lasciarsi travolgere, ma cercare di consumare i pasti in comune arricchendoli di qualche gesto cristiano di benedizione e di preghiera.
Gesù quel giorno prese i pani, pregò e li distribuì! Che cosa vieta che si faccia lo stesso in una famiglia cristiana! Questo aiuta moltissimo a volersi bene a perdonarsi, a tenersi uniti!
Il mangiare in comune è da sempre occasione di festa e di gioia per i commensali!
E quando furono saziati Gesù disse ai discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati perché nulla vada perduto!
Che lezione ai nostri comportamenti opulenti spreconi, e consumistici! Soprattutto sapendo che oggi folle sterminate di popoli, soprattutto nel Terzo mondo sono ancora esclusi di questo senso di giusta festa, dalla mensa della vita.
La fame resta uno dei problemi più gravi ed umilianti del nostro tempo!
A questo proposito consiglio di leggere il commento della pagina 9 di Avvenire di mercoledì 15 luglio 2009 con i diversi articoli: «Vangelo e società» di Daniele Zappola: intervista a Michel Candessus ex direttore del fondo monetario internazionale, che commenta: «l’enciclica di Papa Benedetto XVI» Charitas in veritate, «È una enciclica che scuote e sorprende»…
«Non è l’uomo che decide, ma è Dio che invita l’uomo al suo sviluppo e a quello del mondo secondo la legge morale naturale nel cuore di tutti gli uomini»!!! Dio è verità e carità!
Giacomo Gambassi: «prioritaria la ricerca del bene comune»! Non il profitto incontrollato, ma il bene comune!
RETINOPERA: Stili di vita più sobrii, per una nuova economia! Tutti siamo invitati a questo!
Leggiamo, riflettiamo, preghiamo.
 
Padre Lorenzo Giordano SJ