Il tema sul Sinodo dei Vescovi presentato qualche settimana fa ha destato interesse.
Qualcuno mi ha invitato a parlarne ancora.
Spesso succede che i convegni ecclesiastici restino chiusi nel campo delle Chiese. Per il Sinodo, invece, c’è stato un interesse globale, come sottolineato dai media.
Difatti è stato il Papa a volere che l’assemblea dei Vescovi, provenienti da tutto il mondo, uscisse dal particolare della Chiesa in quanto tale, per osservare il volto del mondo odierno.
Il Papa, già dal primo giorno del convegno, ha parlato di un presente preoccupato per una crisi finanziaria inattesa e sconvolgente per gli assetti economici che toccano anche le istituzioni ecclesiastiche.
Quindi l’invito a riporre in Dio le basi di fiducia per un domani di ripresa.
Anzi, in un secondo momento, in un intervento non programmato e fuori contesto, ha chiarito che la Chiesa deve radicarsi nella storia quotidiana, e riporre in Dio e nella sua parola le basi di fiducia nel presente e nel futuro: la parola di Dio non passa e non va in crisi come le borse e i mercati finanziari.
Non si tratta però di una delega al Signore per rimettere in sesto il mondo economico, ma di un impegno per una morale che vinca favoritismi, indolenze, superficialità.
In breve, per il Papa, se il mondo economico va in crisi, la causa principale è la mancanza di un’etica di stretta osservanza.
Anzi, è la prima volta che si sente il Papa parlare di una svolta per la Chiesa, di una prospettiva di impegno per fare un salto di qualità ed essere così riconosciuta da tutti, credenti o no, come testimone di un mondo che proceda nella storia senza squilibri, miseria, tormenti.
Primo momento essenziale per realizzare questo avvenire, leggere la Bibbia: dapprima con metodo storico-critico in cui si osserva come la storia umana possa camminare senza miserie in una condivisione di beni per eliminare il dislivello, spesso vergognoso per la civiltà, tra ricchezza e povertà; poi in modo teologico, cioè leggere la Bibbia con gli occhi della Fede.
Chi legge la Bibbia impara a camminare nella storia quotidiana in modo giusto.
Naturalmente il messaggio del Papa lancia un obiettivo molto concreto che ogni cristiano deve osservare subito: ogni casa deve avere la Bibbia, letta, studiata per quanto ciascuno di noi può farlo.
Il fatto stesso, molto semplice, che la Bibbia occupi in casa un posto in evidenza diventa memoria della nostra entità cristiana e della responsabilità di una limpida essenza nel quotidiano.
La lettura da parte dei genitori ai figli è essenziale per il loro futuro.
Serve a porsi domande sul loro comportamento in famiglia e fuori.
È urgente parlare della Sacra Scrittura ai giovani per irrobustirli nella mente che non devii in idee malsane e la persona non diventi esempio di bruttura e turpitudine.
Talvolta un semplice sguardo a quel libro è un avvertimento per non cadere nel baratro della miseria del corpo e dell’anima. (Mons. Giovanni Battista Chiaradia)